22 Settembre 2014

Caro Marco

Ho letto il tuo commento sulla strumentalizzazione politica che alcuni stanno facendo di un nostro servizio giornalistico – che tu non citi ma che si capisce benissimo, essendo stati gli unici, come Il Giorno e IlGiorno.it, ad esserci interessati ultimamente di questa vicenda –  sulla situazione che si verifica puntualmente ogni venerdì pomeriggio nella zona di via XX Settembre-via Tasso che tu definisci uno "scoop" giornalistico che, però, si è sgonfiato al punto da diventare un flop. e che, in precedenza, una tua collaboratrice ha tacciato come inutili e fastidiose polemiche

Come tu mi insegni è compito di un giornalista verificare le notizie prima di scriverle. In questo specifico caso venerdì pomeriggio 5 settembre ho ricevuto la telefonata di una legnanese esasperata per l’ennesima multa trovata sul parabrezza della sua auto, vergata dalla Polizia locale. La donna, dovendosi recare in un ufficio vicino alla via in questione, trovando come sempre di venerdì tutti i parcheggi regolari occupati dalle persone che si recano al centro islamico, si è permessa di lasciare l’auto in linea con altre già presenti. Quelle sono poi ripartite e non sono state multate. La sua sì.

Per non scrivere solo per “sentito dire”, il venerdì successivo 12 settembre ci siamo recati sul posto dove c’era la signora. Il giornalista incaricato ha scritto un pezzo con quello che ha visto, con la testimonianza della donna multata, raccogliendo anche i commenti di altre persone residenti in zona. Nei giorni successivi abbiamo ricevuto delle lettere che confermano quanto da noi scritto e altre di tenore opposto. Le abbiamo pubblicate dando un ampio risalto anche alle osservazioni della Polizia locale. Il nostro compito è finito qui. Raccontare e testimoniare un disagio. Tocca ad altri, gli amministratori locali in prima battuta, verificare e trovare soluzioni adeguate ai problemi che emergono in città. Non ai giornalisti. Il venerdì successivo, l’ultimo scorso, non ci siamo recati sul posto a verificare quanto a noi dichiarato dalla Polizia locale anche perché un ulteriore nostro articolo avrebbe lasciato intendere che noi stavamo fomentando come tu ben le definisci forme preoccupanti di razzismo.

Non lo abbiamo mai fatto. Questo ti dovevo, anche a tutela del lavoro svolto quotidianamente dalla mia redazione.

Con stima e immutata amicizia

Giovanni Chiodini

Caposervizio redazione Il Giorno, Legnano