10 Giugno 2014

Da pochissimi giorni abbiamo saputo che il nostro parroco, il parroco di San Vittore Olona, don Pier Angelo Pigliafreddo, ci lascerà per altra destinazione. E’ una decisione che ha provocato un grande dolore in tutti coloro che hanno avuto modo, in questi nove anni, di conoscere Don Piero, un prete che racchiude nel suo modo di essere e di porsi i segni distintivi del messaggio cristiano più vero. 

Ben prima che Papa Francesco ne parlasse, tanti di noi hanno potuto scoprire dietro i modi cordiali, discreti e rispettosi del nostro parroco la sua profonda “sofferenza pastorale”, come l'ha definita il Santo Padre; la capacità, cioè, di “soffrire con e per le persone”, una dote rara e straordinaria. 

Ha chiesto il Papa ai suoi sacerdoti: «Dimmi, tu piangi? O abbiamo perso le lacrime? Quanti di noi piangono davanti alla sofferenza di un bambino, davanti alla distruzione di una famiglia, davanti a tanta gente che non trova il cammino? I preti “asettici”, tutto pulito, tutto bello, non aiutano la Chiesa. Il prete deve avere un cuore che si commuove.. c’è tanta gente ferita dai problemi materiali, dagli scandali, anche nella Chiesa e quando la gente è ferita ha bisogno di questo, non delle analisi». Papa Francesco conclude l’omelia di Santa Marta con queste parole: «Se l’Italia è ancora tanto forte non è per noi vescovi ma per i parroci, per i preti».

Don Piero è tutto questo, ma non solo: lo abbiamo conosciuto nei momenti di festa con gli occhi brillanti per la soddisfazione di una cosa ben riuscita, cittadino attento alle necessità del paese; lo abbiamo scoperto uomo di cultura, custode sensibile e finissimo degli scritti e degli arredi della nostra chiesa, capace capitano di una barca che aveva più di una falla da riparare.

Grazie don Piero, grazie per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità. Che Dio la benedica e l’accompagni.

Daniela