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Verdoliva: “Società senza programmazione e democrazia”

L'ex prresidente lilla ha motivato ai consiglieri la decisione di dimettersi: "resto però consigliere... almeno per ora"

(m.tajè) – "Mi dimetto dalla carica di presidente, ma resto consigliere… almeno per ora!". E' amareggiato, ma ancora "carico" di motivazioni l'avvocato Salvatore Verdoliva, dopo la riunione di ieri in sede che ha portato alle sue dimissioni e contestualmente alla "promozione" di Vanessa Paolillo, figlia del patron Gaetano, alla carica di presidente dell'Ac Legnano. Insomma, discorso chiuso il contrasto soprattutto con Paolillo, Verdoliva resta "sentinella" nel Direttivo, ma proprio la frase finale sembra aprire altri possibili scenari. Sarà, ma la domanda sorge spontanea: sono proprio chiusi i discorsi societari?  Di seguito il messaggio di Verdoliva ai consiglieri e trasmesso anche alla stampa.


Cari Consiglieri, considerato il venir meno della serenità necessaria per meglio espletare il mandato conferitomi dall’Assemblea dei Soci, rassegno le mie dimissioni dalla carica di Presidente dell’AC Legnano.

Tale decisione è stata presa con profondo rammarico nel momento in cui ho percepito l’assenza di una programmazione pluriennale, di un progetto ma soprattutto l’assenza di democrazia interna.

Alcuni brevi esempi saranno illuminanti: il contratto che regola il rapporto tra il Milan e il Legnano per la partita amichevole del prossimo 14 luglio è stato firmato dal sig. Adriano Galliani ma non dal sottoscritto per adesione. Chi lo ha fatto al posto mio? E’ possibile ufficializzare l’evento senza che il legale rappresentante abbia firmato alcunché?

Ed ancora: in questi giorni, il sig. Gaetano Paolillo mi ha più volte invitato, sia in privato che pubblicamente, a dimettermi per fare spazio alla figlia Vanessa: ebbene, voglio solo ricordare che la nomina di un Organo dell’Associazione (quale è quella di Presidente) deve seguire delle procedura ben precise previste dallo Statuto Sociale e dal Codice Civile, non certo dai desideri di un soggetto che mi risulta non essere socio, né membro del Consiglio Direttivo, né tesserato come Dirigente. Tale metodo, tipico delle monarchie, la dice lunga sull’assenza di condivisione all’interno della società. Pertanto, il Consiglio Direttivo (e non il sig. Paolillo) se raggiungerà la maggioranza, nominerà un nuovo Presidente in sostituzione di quello dimissionario. Successivamente, detta nomina verrà sottoposta al vaglio dell’Assemblea straordinaria dei Soci la quale, sempre a maggioranza (e non per il volere del sig. Paolillo), ratificherà la nomina del nuovo Presidente. Funziona così nelle comunità libere, occorre farsene una ragione.

Tengo a precisare, infine, che le mie dimissioni sono limitate alla carica di Presidente mentre resterò nel pieno delle mie funzioni di membro del Direttivo. Almeno per ora.

Auguro a tutti voi buon lavoro e tanti successi sportivi.

Avv. Salvatore Verdoliva

Redazione
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Pubblicato il 11 Giugno 2015
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