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Pericolo amianto alla cava Borromeo: M5S chiede chiarimenti

La zona è utilizzata per lo smaltimento di materiali di risulta di Expo - Ma "i rifiuti sono a norma?"

Il movimento 5 stelle di Cerro Maggiore chiede chiarimenti circa i materiali smaltiti dal 2013 nella ex cava Borromeo di via Regusella. I rifiuti  provengono dall'area tra via Parabiago, via Castellanza e via Botta di Milano, sede dei cantieri delle vie d'acqua di Expo. Gli scavi sono adiacenti alla zona My Bonola, recentemente saltata agli onori della cronaca per la scoperta di fibre di amianto disperse nel sottosuolo. Nessun controllo sullo stato di inquinamento del terreno sarebbe stato effettuato prima dell'inizio dei lavori e del trasporto dei materiali inerti come denunciato da Enrico Fedrighini, presidente della commissione Ambiente del Consiglio di Zona 8 che nel luglio scorso fu promotore di un'interrogazione comunale ed una denuncia al Corpo Forestale dello Stato.

«Quelli scaricati a Cerro Maggiore sono esattamente gli stessi materiali – affermano i cinquestelle – e se per lo scavo che arriva da Milano ci sono dubbi sulla contaminazione, per quale motivo non ce ne dovremmo interessare?».

Ad oggi, tuttavia, ancora nessuna rassicurazione da parte del Comune. Risale al 20 novembre scorso un'interrogazione consiliare del gruppo pentastellato cerrese a riguardo, in cui si chiedevano chiarimenti riguardo l'origine dei materiali, la verifica del suo stato, la conformità al codice CER 19 08 14 e la possibilità di verifiche dirette tramite analisi chimiche. «Non ci fu permesso di presentare l'interrogazione nel consiglio del 27 novembre, in attesa di una risposta preventiva da parte di più alte cariche – spiegano i grillini – Ci fu garantita una risposta scritta entro 30 giorni, come da termini di legge, ma tuttora, a febbraio, tutto tace»

La convenzione tra il Comune ed Enki, la società incaricata della gestione della cava, prevede il corrispettivo di 2 euro a tonnellata per i codici dei materiali presenti nell'accordo del 2011.  «Dobbiamo pensare che la salute della cittadinanza non sia una priorità? Che pochi euro valgano una nuova contaminazione del nostro territorio?» interroga il Movimento 5 Stelle. 

La ex cava Borromeo fu già in passato utilizzata come discarica abusiva di rifiuti solidi urbani ed industriali. Il 9 dicembre 2008 l'allora sindaco Antonio Lazzati denunciò la scoperta di rifiuti tossici illegalmente smaltiti.

In attesa di una risposta definitiva il gruppo consiliare cerrese si dice disponibile ad un'azione collaborativa con la Giunta.

Chiara Lazzati

Redazione
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Pubblicato il 09 Febbraio 2015
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