Riceviamo e pubblichiamo:

Abbiamo evitato di commentare a caldo l’inammissibilità del Referendum per abrogare la Legge Fornero sancita dalla Corte Costituzionale, per evitare parole troppo pesanti e per fare sbollire la rabbia e il disgusto per una simile scelta. Purtroppo, anche a mente fredda, restano questi sentimenti, di fronte ad un diniego che decreta la morte della democrazia ed impedisce al popolo di esprimersi su un tema così importante e sentito dalla gente.

E’ bene ricordare che sono state raccolte più di 600.000 firme e, tra queste, circa 650 sono di Nervianesi, venuti a firmare ai nostri gazebo nelle piazze del territorio. Tutte persone che sono state prese in giro, visto che non viene data la possibilità di votare su un argomento fondamentale come quello del lavoro e delle pensioni.

Una riforma assurda, partorita dal governo Monti, non eletto dal popolo, e votata in primis dal Partito Democratico; una riforma che in pochi mesi ha creato molti danni per il nostro Paese, tra cui la vergognosa figura degli “esodati”, persone che sono precipitate in una situazione drammatica ritrovandosi disoccupati, senza la possibilità di ricevere l’assegno mensile, guadagnato con anni di contributi versati regolarmente. Tra l’altro una situazione che ha colpito pesantemente anche persone di Nerviano e frazioni… Una riforma che obbliga gli italiani a lavorare fino alla soglia dei 70 anni e che obbliga alla disoccupazione il 44% dei nostri giovani.

La richiesta di referendum era supportata dal parere del famoso costituzionalista Luca Antonini e di altri sette colleghi, ma anche da un precedente storico: il referendum sulla Scala Mobile del 1985, a dimostrazione di come siano ammissibili i quesiti referendari sul tema pensionistico. Questo per smentire le malelingue che sostengono che la bocciatura fosse scontata per la natura economica del quesito! E’ evidente quindi che la decisione della Consulta è di natura politica!

Dare la possibilità ai cittadini di esprimersi era un atto dovuto e doveroso, impedendolo si è tolto un legittimo diritto al popolo! Come ha giustamente detto il Segretario MATTEO SALVINI, la questione non finisce qui e, con altri metodi e altre forme, si tornerà a lottare per modificare questa infame Legge Fornero!!! Mentre tutte le altre forze politiche si occupano di legge elettorale e dell’elezione del Presidente della Repubblica, la LEGA ritiene il LAVORO la priorità assoluta da affrontare. Non sarà certo la decisione della Corte Costituzionale a fermarci, il nostro sforzo e il nostro impegno triplicheranno sul territorio! Alla faccia di chi ha avuto paura che i cittadini potessero cancellare in massa, in modo democratico, la riforma Fornero

IL RESPONSABILE STAMPA – MASSIMO COZZI