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Castellanza sostiene i padri separati

Avviato il progetto che, dando un alloggio temporaneo, intende aiutare a riorganizzarsi e a poter stare con i figli in un ambiente familiare...

Padri separati in aumento in città e il Comune di Castellanza risponde con l'housing sociale, per aiutarli a ricominciare e ad accogliere i propri bambini in un ambiente familiare e accogliente. Il progetto, nato con la collaborazione della cooperativa sociale La Banda e i finanziamenti della Fondazione del Varesotto, è stato avviato con una delibera di giunta dello scorso marzo, quindi dalla scorsa amministrazione. Proprio l'ex assessore ai servizi sociali, Matteo Sommaruga, è stato invitato alla presentazione del progetto: «Questo vuole essere di auspicio perchè si vada oltre i campanilismi e le logiche di protagonismo – ha sottolineato l'assessore ai servizi sociali, Cristina Borroni -. Quello che noi vogliamo è un clima di confronto pacifico e costruttivo per il bene della comunità».

Al momento vi è solo un monolocale messo a disposizione dal Comune ai padri separati, non solo di Castellanza. Per questo sono state stabilite le tariffe di affitto da applicare ai Comuni limitrofi per l'affitto dell'appartamento. «Abbiamo portato avanti questa iniziativa proprio perchè abbiamo riscontrato un aumento delle fragilità familiari causate dalla separazione dei coniugi – ha spiegato Borroni –. Queste sono situazioni difficili da vivere per i padri, ma anche da sostenere per i servizi sociali. Con questo progetto vogliamo offrire una dimora temporanea di  6 mesi per riorganizzarsi e stare con i propri figli. Stiamo lavorando per avere ultueriori appartamenti da poter utilizzare anche per accogliere padri che vengono da lontano e si fermano in città un week end per poter vedere i loro figli. Questa è un'emergenza che c'è da anni e che ha bisogno di essere affrontata non solo in termini di emergenza ma anche dal punto di vista dei rapporti». 

Le tariffe dell'alloggio in via San Giovanni saranno a carico del Comune che potrà, in caso, chiedere un contributo all'uomo. «Come cooperativa siamo nella fase di avvio – è intervenuto Cristiano Castellazzi della cooperativa La Banda -. Una nostra assistente sociale ha arredato il locale e si occuperà poi di accompagnare il padre affinchè possa vedere i propri figli in condizioni di dignità e decoro». 

In parallelo, i servizi sociale all'interno dela macro progetto "Una rete di servizi per la famiglia" ha avviato lo spazio neutro: «Si tratta di una stanza confortevole – ha commentato Francesca Russo, responsabile area minori dei Servizi Sociali -, attrezzata con giochi diversi per le varie età e finalizzata al mantenimento e al recupero di relazioni tra genitori e figli, nell'ambito di conflitti genitoriali o di situazioni che compromettono il rapporto, garantendo la massima sicurezza ai minori». Agli incontri, può prendere parte anche personale specializzato o, in casi estremi dove si sono riscontrati casi di violenza, i Carabinieri. Anche per questo spazio sono state stabilite tariffe per l'uso. 

«Le idee sul tavolo sono tante, le emergenze altrettante – ha concluso l'assessore –, ci auguriamo di continuare ad erogare servizi necessari ad affrontare le diverse problematiche. Tra queste sul territorio ci sono quelle legate al lavoro o alla violenza sulle donne». Per quest'ultima è già in atto una convenzione con il centro antiviolenza e, solo da luglio, sono stati segnalati tre casi con minori inseriti nella comunità insieme alla mamma.

Redazione
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Pubblicato il 10 Ottobre 2016
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