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Fuggitivo di via Quasimodo: poliziotti sulle sue tracce

Nessuna conferma che l'autore dell'aggressione alla studentessa in via B.Melzi sia il giovane scappato dalla casa d'accoglienza dei Padri somaschi, ma la città... mormora

Polizia di Stato sulle tracce del ragazzo di colore autore del drammatico episodio con vittima una giovane 18enne, derubata sabato scorso del cellulare, dopo essere stata aggredita e picchiata (qui un nostro precedente servizio). Tutte qui le informazioni sulle indagini in corso, coperte dal più stretto riserbo. Nulla più.

Ufficiale invece la notizia che un ospite dalla casa d'accoglienza di via Quasimodo, la stessa strada dove è stato individuato il cellulare rubato alla studentessa e dove l'autore della vicenda è sfuggito ai poliziotti, è scomparso nella notte di sabato 1° ottobre. Non essendo rientrato nemmeno la notte successiva, il giovane è stato espulso dalla associazione dei Padri Somaschi, che gestisce la struttura.

Nessuna conferma, nel modo più assoluto, della possibilità che la persona ricercata sia lo stesso ospite che ha abbandonato la casa d'accoglienza, aperta esattamente due anni fa per i 25 richiedenti asilo giunti a Legnano.

Tuttavia, in città e suoi social, ieri, giovedì 6, sospettare questo abbinamento è stato l'argomento più chiacchierato e che ha già mosso il primo commento politico: «Occorre una profonda delicatezza nell'affrontare la questione – afferma Luciano Guidi consigliere comunale NCD – Da quello che circola due sono le considerazioni di fondo: controllo di vicinato reale e non formale, e che istituzioni, associazioni e persone che lavorano nell'ambito dell'accoglienza e dell'integrazione siano il più preparati e trasparenti possibili».

Una brutta vicenda, comunque sia, anche perchè la storia del "fuggitivo" da un lato potrebbe allontanare il pensiero dallo stato di salute, non solo fisica, della giovane studentessa derubata così violentemente e dall'altro potrebbe gettare, ingiustamente, totale discredito sugli altri ospiti di via Quasimodo, qualora fosse davvero provato che quello mancante sia proprio l'autore dell'aggressione.

marco tajè con la collaborazione di gea somazzi

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Ottobre 2016
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