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Ex Ila, il parco nella rete dei “Giardini storici”

Presentato il progetto propedeutico all'ingresso in Regis... Laboratori e attività: toorna l'onomastico della terra

Tutela e valorizzazione per il parco ex-ILA (Istituto Legnanese di Assistenza) di Legnano che sta per entrare a far parte di ReGis, rete nata nel 2008 per risolvere i problemi di conservazione, manutenzione, uso e gestione dei giardini e parchi storici degli enti territoriali e delle amministrazioni locali. 

Un titolo, quello di parco storico, che gli viene attribuito proprio per il suo passato: nel bosco "che faceva aria buona", tra gli anni ’20 e gli anni ’60, si curavano i malati di tubercolosi e fu la Regina Margherita di Savoia in persona ad inaugurarlo nel lontano 1924.

«I parchi e i giardini storici sono pubblici, e spesso vengono scambiati per aree di verde pubblico, con il rischio di non dare loro il giusto valore culturale e storico – ha spiegato Laura Pelissetti di Regis durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa – grazie ai fondi della Fondazione Cariplo abbiamo così portato avanti il progetto, “Valorizzare il patrimonio dei giardini storici lombardi”, che ha gettato le basi per sviluppi futuri. Insieme a diversi partner e professionisti, tra cui Politecnico Milano, abbiamo ricostruito la storia del parco recuperando documenti e cartografia e confrontato com'era in passato e come è oggi; sono stati poi realizzati interventi di manutenzione e definite linee guida quanto riguarda sia gli eventi che gli interventi più struttuali». 

L'obiettivo è valorizzare, tutelare e fare conoscere questo luogo sfruttando una rete di giardini, tra questi il parco regio di Monza e il parco villa Litta di Lainate: «Manca ancora l'ufficialità – ha confermato il consigliere comunale, Antonio Sassi ma l'amministarzione è determinata ad entrare in Regis, una rete che ci aiuterà a gestire e valorizzare meglio il parco di recente aperto al pubblico». 

Restano ancora i problemi legati riguardanti i solarium, strutture di pregio architettonico che venivano utilizzate per garantire l’esposizione continua al sole dei degenti e che oggi versano in degrado e in decadimento, tanto che attualmente non sono accessibili al pubblico. I costi per il loro recupero è decisamente alto ma con un bando ad hoc l’amministrazione comunale potrebbe recuperarne almeno uno, tenendo conto che sia il  parco che i solarium sono tutelati dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali. Tra il pubblico, Luciano Lo Bianco di Uildm ha chiesto se sia vincolata anche la destinazione d'uso dei solarium, pensando ad un ristorante-cooperativa dove potrebbero lavorare disabili.

Tanti, infine, i punti interrogativi sollevati da Enzo Tesoro, presidente della consulta Oltresempione, a partire dal progetto della casa scout che l'amministrazione intende realizzare nell'ex inceneritore interno al parco con un container adiacente: «Vorrei sapere cosa ne pensa Regis di un progetto del genere ha domandato Tesoro che intende programmare una assemblea pubblica sul parco –  Non siamo stati informati su tutti questi progetti e anche oggi, a questo incontro, sono presenti  solo i rappresentanti di due associazioni». Le refenti di Regis, invitando ad essere propositivi, hanno spiegato che non è compito loro entrare nel merito del progetto ma che questo deve essere sottoposto e approvato dalla Sovraintendenza. Lo stesso Sassi ha confermato che l'amministrazione ha inviato a quest'ultima tutti i documenti relativi alla casa scout.

Tesoro ha fatto notare anche la presenza del falò, sottointendendo la poca coerenza con il contesto storico, inserito nel programma della due giorni di festa Onomastico della Terra che si terrà nel parco ex Ila sabato 1 e domenica 2 settembre: Qui il programma

Valeria Arini – Mattia Guzzetti


Il bivacco con falò previsto dal programma della festa di questo fine settimana e il silenzio-assenso dell'amministrazione comunale destano nuove perplessità sulla gestione di questo Parco.
Ha fatto bene il presidente Tesoro a sollevare la questione, memore soprattutto di alcuni precedenti, come la manifestazione della Giobia dello scorso gennaio quando gli organizzatori, proprio per il divieto di accedere fuochi, surrogarono le fiamme con un gioco di luci e tiranti. 
Favorire eccezioni e deroghe in una sola direzione non fa bene. Crea altre occasioni di divisioni e attriti in un'area che, per sua natura, dovrebbe al contrario ispirare solo sentimenti di pace e serenità.

marco tajé

Redazione
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Pubblicato il 30 Settembre 2016
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