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Legnano Chapter: 3° Eagles Run tra Versilia e Carrara

Tre giorni di bellezze naturali, moto e amicizia per gli appassionati motociclisi legnanesi...

Un fine settimana tra la Versilia e il marmo di Carrara quello del 15-17 luglio per il Legnano Chapter. Tre giorni immersi tra bellezze naturali, moto e amicizia.

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Eagles Run 2016 - Legnano Chapter 4 di 13

Durante la Eagles Run 2016, il Pescara Chapter ha deciso di nominare socio onorario il Road Captain legnanese Marco De Stefanis, convalescente dopo un grave incidente occorso proprio durante il Run Dannunziano organizzato dal Pescara. «É un bel momento, sottolineato da scroscianti applausi – commentano dal Legnano Chapter -, che unisce e rende concreto quel senso di appartenenza e fratellanza di cui spesso parliamo».

Di seguito il racconto integrale del fine settimana.


Prendi una montagna nell’Appennino lucchese, in cima mettici una baita circondata da boschi di castagno, un luogo magico, un’unica strada che vi arriva serpeggiando tra mille curve, chiama a raccolta gli amici di quattro Chapter con tanta voglia di stare insieme e di far festa. Ecco lo spirito e l’essenza dell’EaglesRun2016, organizzato dal Legnano Chapter, il Run pensato per godere dei paesaggi montani e viverli grazie alle nostre Harley Davidson.

Si parte venerdì 15 luglio, il ritrovo del Legnano Chapter é presso l’autogrill San Zenone, dove tutti i partecipanti arrivano puntuali, così intorno alle 9:45 la colonna di circa 30 moto si può mettere in marcia in direzione Bologna. Il viaggio prevede di percorrere l'autostrada A1 fino a Parma, imboccare l’Autostrada della Cisa ed uscire ad Aulla. Poi percorrendo strade statali e provinciali nella Lunigiana e nella Garfagnana, arrivare a Barga (nei pressi di Castelnuovo di Garfagnana), la nostra destinazione finale. Nel mezzo, ci attende una sosta presso l’agriturismo Spinofiorito, a Casola in Lunigiana, dove consumiamo un buonissimo pranzo a base di ottima cucina casereccia.

Arriviamo a Barga intorno alle 16:30, dopo un viaggio tranquillo e un primo assaggio dei panorami e dei sapori di cui godremo durante questo EaglesRun. La fila di moto entra nella tenuta del Ciocco da un ingresso che ricorda un po' il gate di una base militare, con tanto di sbarre e garitte. Una volta dentro cominciamo a percorrere una strada di montagna, che sale e dopo più di due chilometri, finalmente ci porta alle strutture residenziali dove alloggeremo. Le moto si spengono ed è impressionante il senso di pace e di quiete che cogliamo, guardandoci intorno ed esplorando il bellissimo paesaggio, fatto di colline e monti tutto intorno a noi.

L’alloggio é semplice ed essenziale, c’è chi ha scelto un bungalow da condividere, chi ha preferito la camera in un residence-ostello poco distante. Entrambe le sistemazioni condividono lo spirito country e familiare che si vive in questo posto ed offrono a tutti noi la possibilità di vivere queste giornate in allegria e spensieratezza.

La prima sera ci attende una grigliata all’aperto, presso un’area attrezzata poco distante dagli alloggi. La serata scorre piacevole, tra costine e salamelle accompagnate dalla musica che i due DJ ufficiali del Legnano e del Chianti Chapter stanno sapientemente miscelando ed arriva il momento dei saluti di Cesare Gallo, il nostro Director. Cesare accoglie tutti i partecipanti, ringrazia gli amici del Chianti, che numerosi hanno offerto il loro prezioso aiuto per organizzare e supportare questo Run che, non a caso, si svolge a “casa” loro. Poi Cesare chiama il Director del Pescara Chapter, presente con una rappresentanza di diversi soci, c’è un annuncio importante: quest’anno il Pescara ha deciso di nominare socio onorario il nostro Road Captain Marco De Stefanis, convalescente dopo il grave incidente occorso proprio durante il Run Dannunziano organizzato dal Pescara. É un bel momento, sottolineato da scroscianti applausi, che unisce e rende concreto quel senso di appartenenza e fratellanza di cui spesso parliamo.

Dopo i discorsi é tempo di divertirsi, ballare e stare insieme, ma poi tutti a letto… L’indomani ci attendono più di 160 km ed una visita alle cave del marmo di Carrara, un’avventura che si rivelerà indimenticabile.

L’indomani la partenza é fissata per le 10:30, nel frattempo sono arrivati anche gli amici del Monferrato Chaper ed il gruppo è veramente numeroso, una sessantina di moto percorrono strade che si snodano tra le Alpi Apuane in direzione di Massa. Qui i panorami sono mozzafiato, passiamo dal paese di Isola Santa, con il suo lago e le cave abbandonate che offrono uno spettacolo molto suggestivo.

Alla fine arriviamo a Carrara e imbocchiamo la strada che ci porta alle cave di marmo Fantiscritti, dove un tour guidato ci porterà alla loro scoperta. Qui il marmo non viene scavato tagliando il monte all’esterno, ma viene estratto dall’interno, direttamente dal cuore della montagna, dove la qualità della pietra calcarea é eccezionale. Per accedere alle cave, si deve percorrere la galleria Ravaccione, lunga circa 400 metri, a bordo di apposite navette. Fuori il sole è cocente e il caldo si fa sentire, ma qui, dentro la montagna, la temperatura rimane costantemente intorno ai 16 gradi e serve una felpa per stare bene. Una volta scesi dal pulmino ci guardiamo intorno e l’ambiente è veramente suggestivo; dopo averci dotato di appositi elmetti, la guida ci spiega che l’enorme camera in cui ci troviamo era un tempo interamente riempita di marmo che un sapiente lavoro di scavo ha permesso di tagliare ed estrarre, poco a poco, fino a formare camere da circa 24.000 metri cubi, sostenute da imponenti colonne portanti. Sembra di stare all’interno di un’enorme cattedrale, camminiamo su un pavimento di marmo bianco sorprendentemente liscio e levigato, circondati da altissime pareti anch’esse di marmo bianchissimo, solo sul soffitto si vedono chiazze grigie, ma la guida ci spiega che quello è sporco causato dallo smog prodotto dai macchinari di cava, il pegno da pagare al progresso che facilita il lavoro, ma irrimediabilmente inquina ciò che è puro ed incontaminato.

Passeggiamo esplorando quello che è ancora oggi l’ambiente di lavoro di molti cavatori di marmo, che alla stregua dei Nani di Tolkien, operano dentro la montagna, lavorando otto ore al giorno in questo ambiente strano e disorientante; d’inverno non vedono mai la luce del sole, dato che i turni di lavoro iniziano alle 7:30 e terminano alle 16:30. Su una parete vediamo una forma vagamente familiare, si tratta del disegno di una capanna della Natività, al centro, nel marmo, si può riconoscere la figura di una Madonna con Bambino; la guida ci spiega che qualche anno fa, nel periodo di Natale, un operaio staccando dalla parete di marmo una lastra, residuo del taglio dalla roccia, ha rivelato questa forma che é stata poi venerata come protettrice. L’eccesso di fantasia di operai da troppo tempo chiusi dentro ad una montagna? Una mistica casualità? Difficile dirlo, ma la suggestione che quell’immagine evoca è veramente notevole.

Alla fine del tour ci attende il pranzo, sempre all’interno delle cave; la tavola é apparecchiata su enormi blocchi di marmo bianco, probabilmente il tavolo da pranzo più costoso sul quale ognuno di noi abbia mai mangiato!

Infine lasciamo gli elmetti e riprendiamo le navette per uscire, fuori la luce del sole é abbacinante, perché riflessa dalla bianca polvere di marmo che ricopre ogni cosa; é quasi fastidiosa, ma solo per un attimo, poi diventa bellissima e ti rendi conto che l’uomo non é fatto per vivere nelle tenebre.

Riprendiamo le nostre Harley Davidson e scendiamo nuovamente verso Carrara, da qui percorriamo la Versilia evitando la litoranea, troppo trafficata e optando per la strada che sale verso Seravezza; dall’alto, dietro ogni tornante ci attende uno scorcio di mare blu, uno spettacolo che ci accompagnerà per diversi chilometri, fino a quando ci spostiamo nell’entroterra per rientrare al Ciocco nel tardo pomeriggio. Ma la giornata non è ancora finita, ci attende infatti la cena alla Taverna dello Scoiattolo.

La Taverna dello Scoiattolo é una baita a circa 1000 metri sul Monte Uccelliera, l’ambiente è fantastico, accogliente e arredato in stile montano, le tavole apparecchiate con grande gusto, già al nostro arrivo percepiamo che sarà una serata speciale. Gli chef ci hanno preparato un buffet con focacce e pizze preparate al momento, salumi locali e una polenta al pecorino dal sapore particolarmente “strong”.

Dopo cena il nostro Director chiama ad uno ad uno i rappresentanti dei Chapter amici presenti all’evento; ai Director e a chi ha maggiormente contribuito, va una targa ricordo dell’EaglesRun2016 insieme ai nostri applausi, accompagnati da una saltellante danza, nostro tributo di ringraziamento per il grande lavoro svolto.

La serata prosegue tra musica, balli e l’amicizia di tante persone, in cui é un privilegio immergersi. Alla fine arrivano ancora le ore piccole, ma non c’é stanchezza, anche dopo una lunga giornata passata in moto, c’é ancora la voglia di stare insieme e condividere questo bellissimo viaggio.

La domenica è il giorno del rientro, una cavalcata di circa 320 km lungo una rotta che passa per San Pellegrino in Alpe, 1300 mtslm, al confine tra Toscana ed Emilia Romagna, dove facciamo una sosta per alcune foto di gruppo e per godere di un bellissimo panorama sulla valle sottostante. Il viaggio prosegue attraversando l’Appennino verso Modena, fino alla sosta per il pranzo, presso La Vecchia Trattoria Romani a Pavullo nel Frignano, dove gustiamo dei tortelli da urlo.

Ripartiti, si procede verso Modena dove imbocchiamo la A1 in direzione Milano, la strada è ormai un lungo e monotono nastro d’asfalto, percorso dalle auto dei vacanzieri che nel weekend tornano verso casa. Non ci sono più curve e panorami mozzafiato ad accompagnarci, quelli ci sono rimasti nel cuore, insieme all’amicizia e al senso di appartenenza che ci ha regalato questo EaglesRun 2016, che “forse” sarà anche l’ultimo, ma di certo non verrà dimenticato.

Rossella e Ruggero – Legnano Chapter

Redazione
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Pubblicato il 27 Luglio 2016
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