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25 aprile: l’intervento di uno studente legnanese

Messo in luce il ruolo delle donne nella Resistenza, sottovalutato una volta finiita la guerra...

Uomini e donne della Resistenza

La Resistenza portò grandi riflessioni politiche e dal punto di vista militare si provarono strategie diversissime: dalla guerra per gruppi, alla guerra per bande fino al tentativo di combattere in reparti inquadrati come un vero esercito. Si fece portatrice di ideologie politiche che poi avranno ampio risalto dopo il 25 aprile. Insomma la nuova Italia del ’45 nacque nelle città e sulle montagne attraversate dalla Resistenza.

Legnano fu un centro importante della Resistenza tanto che gli fu conferita la medaglia di bronzo al valor militare.

Vorrei mettere in luce il ruolo pienamente attivo delle donne nella Resistenza.

E’ una citazione da un racconto di Beppe Fenoglio: “Cogli uomini sfilarono le partigiane, in abiti maschili, e qui qualcuno tra la gente cominciò a mormorare – Ah, povera Italia!”, perché queste ragazze avevano delle facce e un’andatura che i cittadini presero tutti a strizzar l’occhio. I comandanti, che su questo punto non si facevano illusioni, alla vigilia della calata avevano dato ordine che le partigiane restassero assolutamente sulle colline, ma quelle li avevano mandati a farsi fottere e s’erano scaraventate in città” .

Il contributo dato dalla donne alla Resistenza è stato molto importante, ma finita la guerra è stato in gran parte sottovalutato: procurare cibo e vestiti ai partigiani, confezionarli e portarli a loro percorrendo chilometri per raggiungere le postazioni; procurarsi medicine e consigli medici, quindi avere contatti con medici, farmacisti, infermieri; trovare rifugi sicuri nelle case, in campagna, nei conventi, negli istituti religiosi, quindi avere contatti con parroci, suore, monache; raccogliere denaro per aiutare donne sole rimaste con i figli, quindi avere contatti con industriali e commercianti: tutto ciò con il costante pericolo della repressione nazista e fascista. Qui a Legnano possiamo ricordare la partigiana Piera Pattani.

Il ruolo delle donne fu sottovalutato: fu confrontato direttamente con la figura del partigiano maschio combattente ignorando che vi furono non poche donne che combatterono a fianco dei partigiani, meritando ben 17 medaglie d’oro al valore di cui 13 alla memoria. Le donne furono arrestate, torturate, violentate e conobbero la durezza dei lager nazisti. 

Tra i partigiani non possiamo certo dimenticare a Legnano e in Valle Olona i fratelli Venegoni.

Non dimentichiamoci però che tra tutte queste persone c'erano molti giovani, gente comune, come operai, contadini e non solo, anche parroci e preti. Tutti furono accomunati dagli stessi ideali, valori e idee di libertà, solidarietà e giustizia.

E' a tante persone come loro che dobbiamo la liberazione dell’Italia. A quelli che persero la vita, ai loro sacrifici dobbiamo la libertà di cui oggi godiamo.

Oggi quindi celebriamo la Liberazione, ricordiamo la Resistenza e quel periodo di libertà che avrebbe portato alla nascita della Repubblica, perchè questa è una festa nazionale di tutto un popolo, quello italiano, che non può che dire grazie a tutte queste persone che hanno combattuto per quell'ideale comune di libertà e che hanno anche sacrificato la loro vita per noi.

Il 25 aprile è semplicemente un giorno carico di simboli, dove ci si ritrova tutti assieme per ricordare questi eventi, ma ricordiamoci che tutti i giorni godiamo di quella libertà che i partigiani hanno conquistato è che è stata sancita nella nostra Costituzione.

Stefano Pedretti, ISIS “Bernocchi” di Legnano.

Redazione
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Pubblicato il 25 Aprile 2015
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