Accam, Legnano verso il no al revamping, a favore della cosiddetta fabbrica dei materiali. Questo, in sintesi, l'orientamento della delibera discussa ieri sera in commissione consiliare e che sarà messa ai voti lunedì in consiglio comunale. Indecisa fino all'ultimo, la maggioranza sembra avere così trovato  ponendo nelle linee di indirizzo l'opportunità dello spegnimento del termovalorizzatore (previe le verifiche tecniche e finanziarie) e l'avvio di politiche volte alla differenziata spinta dei rifiuti (raccolta puntuale di base), in modo da non avere più l'esigenza di bruciarli. 

Preso atto della «oggettiva impraticabilità tecnico-politica della scenario A, ovvero revamping del termovalorizzatore», con questa delibera il consiglio comunale andrebbe a richiedere all’assemblea di Accam Spa di avviare con la massima urgenza «un percorso di verifica finalizzato alla prefigurazione degli effetti che la chiusura dell’impianto potrà generare, sin dal 2015, sulla azienda stessa e sui bilanci dei comuni soci» chiedendo pertanto che che «lo scenario B, ovvero lo smantellamento delle attuali linee di incenerimento con l’aggiunta di un impianto di selezione rifiuti – fabbrica dei materiali – e dell’impianto di compostaggio, possa essere oggetto da parte di Accam Spa di specifico approfondimento tecnico-economico e finanziario-patrimoniale al fine di verificare nel dettaglio la sua effettiva praticabilità». Inserita nella delibera anche l’esigenza di favorire e sostenere il processo di integrazione delle società pubbliche per la raccolta rifiuti invitando AMGA LEGNANO SPA a rafforzare il dialogo e le intese con le altre società partecipate dai Comuni-soci di ACCAM SPA. Sarà poi il sindaco di Legnano a sostenere queste linee di indirizzo in assemblea dei soci.

«La delibera presentata dalla maggioranza presenta a nostro avviso qualche elemento ancora migliorabile (anche Marazzini di Sinistra legnanese ha chiesto correzioni ndr), anche se la cosa importante è che l'orientamento sia stato deciso – commenta il consigliere a 5 Stelle, Riccardo Olgiati da sempre sostenitore del no al revamping – Mi sono preso l'impegno  di correggere quei punti migliorabili che renderebbero più esplicita la posizione "no al revamping". Le nostre proposte di modifica  verranno poi valutate dal consiglio. Sono molto soddisfatto».

Ora sarà decisiva la posizione di Busto Arsizio, soprattutto per il sito su cui insiste l'inceneritore. Questo é infatti proprietà di Busto e il sindaco Gigi Farioli ha sempre lasciato intendere che su quel terreno o si fa il revamping oppure lui farà scadere la convenzione del terreno, chiedendo la bonifica per poterci fare ciò che vuole. «Una decisione un po' strana – ha commentato il sindaco Gigi Farioli alla notizia di una possibile decisione di Legnano di muoversi contro il revamping – dato che è stata proprio Legnano a battersi con forza affinchè ci fosse il revamping ed avere il teleriscaldamento. Siamo rispettosi delle scelte di tutti e rimaniamo in attesa di sapere quale sarà la scelta definitiva. Se così fosse, se Legnano non volesse Accam, Busto dovrà avere indietro il sito per il 2019 sgombro e bonificato, attraverso un piano di restituzione. Noi non faremo alcuna convenzione».

«Credo che non sia una utopia ipotizzare in un futuro non lontano la ipotesi " rifiuto zero " – il commento del nostro lettore Ennio Maffezzoni inviato in redazione – ovvero un intero riciclo del rifiuto prodotto ( con una ovvia minima percentuale di rifiuto da smaltire ) reinserendolo nel ciclo dei prodotti industriali, partendo dal investire nella formazione- informazione ai cittadini, nel incentivare la differenziazione del rifiuto riducendo i  costi a chi e' virtuoso e chissà che non si arrivi anche ad acquistare un etto di prosciutto senza dover accettare 3 diversi sistemi di imballaggio pari a 50 grammi di rifiuto».