Quantcast

CASCINA MAZZAFAME 2013: IL DISCORSO DI ALBERTO CENTINAIO

La nostra è una Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sul sacrificio di migliaia di persone che diedero la loro vita per combattere la dittatura..

L’anniversario della “battaglia di Mazzafame” viene celebrato quest’anno nel giorno anniversario della nascita della Repubblica Italiana. E’ un coincidenza assai significativa che richiama uno dei cardini su cui si basa l’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale: la nostra è infatti una Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sul sacrificio di migliaia di persone che diedero la loro vita per combattere la dittatura fascista e l’occupazione delle truppe naziste.

Nel giugno 1944, nei pressi di questa vecchia cascina, si svolse uno degli episodi più significativi della lotta partigiana nella nostra città. Grazie all’ANPI, abbiamo la possibilità di ricordare ogni anno questo evento con una cerimonia che punta a coinvolgere anche i giovani. Oggi abbiamo con noi gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” e a loro daremo la parola per alcune letture dedicate ai valori della Resistenza.

La presenza di questi ragazzi è importante perché contribuisce a mantenere viva la memoria di quei giorni, ma soprattutto a trasmettere valori di fondamentale importanza per la convivenza civile: sacrificio, senso del dovere, solidarietà.

E chi più di quei giovani che combatterono per la libertà della nostra nazione racchiudeva in sé tutti questi valori? Oggi, cari ragazzi, non siamo qui a celebrare avvenimenti lontani, che poco hanno a che fare con la nostra realtà. Oggi siamo qui a ricordare che la libertà di cui tutti noi godiamo è il frutto prezioso e delicato di chi ha dato gli anni migliori della propria vita perché potesse nascere una Repubblica fondata su una Costituzione da molti giudicata una delle più belle del mondo e che mantiene intatta la sua freschezza.

Eppure è con un certo disagio che leggiamo quanto i Padri costituenti scrissero nell’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Che significato possiamo oggi attribuire a questa solenne affermazione in un momento storico caratterizzato semmai dalla mancanza di lavoro, fenomeno che colpisce drammaticamente in modo particolare i giovani?

Non è facile trasmettere parole di speranza a una generazione che rischia di restare a lungo esclusa dal lavoro. La precarietà, e quindi l’incertezza sul proprio futuro, è un sentimento che oggi colpisce un gran numero di persone. Anche la nostra città non è indenne da tali situazioni. Penso in modo particolare alla Franco Tosi, ai suoi 450 lavoratori e alle loro famiglie che vivono da tempo con angoscia la difficile vertenza che coinvolge l’importante fabbrica legnanese.

In questi lunghi mesi in cui abbiamo seguito la loro lotta, in un’alternanza di sconforto e speranza, Legnano e i comuni dell’hinterland hanno riscoperto il valore della solidarietà manifestando in più occasione sostegno alla vertenza. Vicinanza che voglio rinnovare anche in questo momento.

Il doppio anniversario che celebriamo oggi deve fare da sintesi di tutti i valori che stanno alla base della nostra Repubblica. Non è facile muoversi in questa direzione: prevalgono infatti atteggiamenti di diversa natura, caratterizzati da frequenti gesti di intolleranza nei confronti di chi è diverso da noi, da una politica fatta più per acquisire il potere che per servire la propria piccola o grande comunità. Non è questo che volevano coloro che hanno combattuto e dato la propria vita per amore dell’Italia.

Io ho avuto la fortuna di incontrare e intervistare splendide figure di partigiani, donne e uomini innamorati della libertà, e in particolare ho avuto il privilegio di diventare amico di Samuele Turconi. Ebbene, da tutti, e in particolare da Samuele, non ho mai udito parole di odio o di rivalsa nei confronti di chi aveva duramente combattuto. In lui, come in tanti altri, prevaleva il senso del dovere e del sacrificio, accompagnato da un alto senso della giustizia. Così come in lui la solidarietà era tutto. Solidarietà che gli ha permesso di tacere anche durante le terribili torture fisiche e psicologiche a cui fu sottoposto. Solidarietà che gli fece spesso mettere a repentaglio la propria vita per salvare quella di altri combattenti per la libertà.

Sono convinto che oggi tutti noi abbiamo bisogno di riscoprire questi valori affinché nessuno di noi perda la speranza. Anche in un momento così difficile, solo recuperando il senso del sacrificio, della solidarietà e della condivisione possiamo puntare a una rinascita del nostro Paese e del nostro territorio. Lo dobbiamo a tutti coloro che oggi ricordiamo, e che sento qui al nostro fianco, ma soprattutto lo dobbiamo a tutti i giovani che, ne sono certo, saranno in grado di assicurare alla nostra città e ai suoi abitanti un futuro migliore.

ALBERTO CENTINAIO – SINDACO DI LEGNANO

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 02 Giugno 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore