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COPPIE DI FATTO: RI-LEGNANO ACCENDE IL DIBATTITO

Partecipata e animata la serata organizzata dalla lista civica sulle coppie di fatto: un incontro per riflettere su cosa può fare il Comune in tema di diritti...

La società sta cambiando, i matrimoni sono in calo – lo dicono i dati Istat – e le coppie omosessuali sono ancora prive di diritti. Per questo mercoledì sera a Palazzo da Perego, dopo l’incontro organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà, anche la lista civica “Ri-Legnano” ha “rotto un tabù” e si è così interrogata coinvolgendo la città in un confronto su un “tema complicato” ma di grande attualità, dal titolo "La strana coppia"

E' stata una coppia di conviventi a chiedere all'assesore alle Pari Opportunità, Francesca Raimondi, cosa intendesse fare la nuova amministrazione sulle coppue di fatto:  “All’interno del nostro gruppo – ha spiegato Roberto Casero di Ri-Legnanoè in atto un processo di maturazione: non siamo qui per portare una proposta ma per confrontarci coinvolgendo la cittadinanza”. 

Alla tavola rotonda (assente Ivan Scalfarotto del Pd impegnato nella campagna elettorale a Bari) sono stati invitati a parlare alcuni esperti. Paola Bocci, consigliere a Milano ha riportato l’esperienza del suo Comune dove quattro mesi fa è stato istituito il registro delle Unioni Civili come in altri 80 Comuni d’Italia: “Dal 18 settembre ad oggi – ha spiegato – abbiamo raccolto 492 prenotazioni. Delle 465 coppie già iscritte, 340 sono eterosessuali, 82 formate da due uomini e 43 da due donne. Segno che anche da parte delle coppie eterosessuali c’è l’esigenza di un “nuovo modello” di unione che non sia solo quella sancita dal matrimonio.

Ma in cosa consiste il registro delle Unioni Civili?: “E’ un riconoscimento simbolico di un legame di chi si vuole bene – ha spiegato la consigliera – è uno strumento amministrativo che, dal lato pratico, permette anche alle coppie di fatto di accedere a quei servizi e bandi promossi dall’ente locale cancellando ogni forma di discriminazione". Anche le coppie di fatto possono così partecipare come nucleo alla graduatoria delle case popolari, ai prestiti d’onore o ai contributi rivolti alle giovani coppie, solo per citare degli esempi. "Il registro delle Unioni Civili non va però a colmare il vuoto legislativo a livello nazionale, come invece richiede L’Unione Europea", ha detto Costanza Nardocci, dottoranda in diritto costituzionale.

Una normativa nazionale consentirebbe infatti alle coppie di fatto di esercitare quei diritti, oggi a loro preclusi, come la reversibilità della pensione, la coabitazione, la comunione dei beni,  l’eredità e tanto altro ancora. Guido Formigoni, docente di storia contemporanea allo Iulm ha invece insistito sui doveri: “Le coppie di fatto possono funzionare se ai diritti corrispondono uguali doveri”, ha detto piuttosto dubbioso sull’estensione della legge anche alle coppie eterosessuali.

Se infatti le coppie dello stesso sesso non hanno alternative per quelle di pari sesso c’è la scelta del matrimonio. Allora “perché dare loro una via più comoda?”, ha chiesto una cittadina presente in sala. Qualcuno ha risposto che probabilmente il matrimonio è "un’istituzione complessa e vetusta come il diritto di famiglia": “Con le coppie di fatto si darebbe la possibilità di sceglie tra la libertà assoluta, il matrimonio e un nuovo modello di legame”, ha concluso Salima Taje, avvocato. 

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valeria arini

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Gennaio 2013
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