Sono passati 35 anni dalla prima gara con i corridori della SC Saronni. In gruppo e pieni di entusiasmo, quello stesso entusiasmo che scaturiva dai volti di Antonio Saronni, presidente della Società e di Romano Saronni, papà della dinastia dei Saronni e storico accompagnatore di tutti i ragazzi nelle varie gare dove la squadra di San Lorenzo di Parabiago era iscritta. Una passione ed un impegno a 360 gradi fino al brutto incidente stradale di qualche anno fa (mentre stava accompagnando alcuni suoi corridori), incidente che lo costrinse a seguire la squadra un po’ defilato, ma sempre moralmente vicinissimo alla Squadra della quale è tutt’ora socio fondatore.

In questi 35 anni di attività agonistica i corridori “Blu-Fuxia-Verdi” hanno tagliato vittoriosi il traguardo più di 1000 volte, tantissimi anche i podi conquistati e grande il consenso e la simpatia che questi giovani ciclisti conquistano tutte le volte che partecipano alle varie gare e, tra i loro tifosi, annoverano anche il grande “Beppe Saronni” che, grazie anche alla famiglia Galbusera, è il maggior sostenitore della Squadra che è stata presentata dopo la Benedizione ricevuta nella Chiesa parrocchiale di San Lorenzo dal parroco Don Luigi. Il team è così composto:

Giovanissimi: G2, Filippo Bellavia; G3, Nicolò D’Alessandro, Andrea Bollati, Nicolò Damato; G4, Ivan Paleari, Stefano Marchetti, Francesco Vieri; G5, Roberto Riccardi, Michela Bianchessi; G6, Edoardo Carlo Re Sartò, Stefano Bottini; Direttore Sportivo, Sandro Cogliati; Accompagnatori, Rosario Repossini, Renzo Gornati ed Omar Saronni;

Esordienti 1° anno: Andrea Montoli, Erik Mantelli, Lodovica Damato e Marco Ceriani;

Esordienti 2° anno: Andrea Maraffino e Alessandro Riccardi. Direttore Sportivo, Pierluigi Morlacchi.

Amatori Andrea Cogliati e Luigi Saronni, entrambi categoria Junior. Presidente della Società è Antonio Saronni, ex professionista e più volte Tricolore del Ciclocross che ha anche messo a disposizione la sede della Ciclistica in un locale presso il Bar Saronni di San Lorenzo di Parabiago.

Vito Bernardi