Christian Calabrò, legnanese, dopo una recente esperienza calcistica a Miami, in Florida, dove ha coordinato una serie di allenamenti, dedicandosi anche a campus giovanili, ci riprova. Infatti, nelle prossime settimane, espletate le pratiche per il visto americano, partirà di nuovo per un’avventura sempre più qualificata e professionale. Nel pomeriggio, Christian è stato ricevuto in Municipio dal sindaco Radice e dagli assessori Bragato e Fedeli, desiderosi di conoscere il giovane e le sue aspirazioni.

«Dopo aver maturato esperienze da calciatore professionista in Italia e Svizzera, vestendo le maglie di Como e Chiasso, ho deciso di intraprendere la strada dell’istruzione tecnica, ottenendo l’abilitazione Uefa B. Il mio percorso da allenatore è iniziato al Legnano, dove in tre anni ho seguito l’attività di base, la Juniores e la Prima Squadra. Successivamente, ho avuto l’opportunità di lavorare con l’FC Torino come tecnico e formatore per le Academy italiane ed estere, ricoprendo anche il ruolo di direttore tecnico in Sicilia. In seguito ho collaborato con la Pro Patria nell’attività di base e con l’AC Monza, sempre nel settore dell’attività di base Ho pres parte ad alcuni campus a cura dell’Inter».

«Il calcio americano è in piena evoluzione e non nascondo che, se continuerà con questo spirito e questi investimenti, potrà raggiungere livelli molto alti nel prossimo futuro», afferma Christian, appassionato di calcio ma anche neo-dottore in Economia e Commercio, confermando che, spesso, quando trovano terreno fertile, sport e studio vanno assolutamente d’accordo.

Christian lavorerà a Miami sia in ambito di calciatori professionisti, che di calcio giovanile: « Lavorare con i ragazzi mi appassiona perchè permette di inerirsi sia nello sviluppo sportivo, sia in quello sociale. L’educazione, l’umiltà e la voglia di divertirsi che ho trovato nei bambini mi hanno colpito in modo particolare».

Sollecitato dalle domande del sindaco e dell’assessore, Christian si è detto compiaciuto di «potermi immergere in un contesto totalmente diverso da quello europeo è. Qui il professionista è riconosciuto e valorizzato come tale, e la meritocrazia ha un ruolo centrale nel percorso di crescita. Il dispiacere, naturalmente, è non poterlo fare qui, a casa mia».

Un incontro che ha offerto diversi spunti di dialogo e confronto, mostrando altresì la personalità di un giovane rafforzato da valori come il rispetto delle regole, il piacere di sperimentare, la libertà di esprimere la propria fantasia e il divertimento, sempre attraverso il gioco del calcio.