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La scuola dimenticata: “Alla vigilia di Natale, in Lombardia, oltre 2000 classi in quarantena”

La critica del sindacalista Pippo Frisone (Flcgil Legnano): "Purtroppo, di nuovi interventi strutturali sulla scuola non ce ne son stati". E così la situazione è sempre più grave

Istituto Maria Ausiliatrice Varese - Scuola secondaria di I grado

Una riflessione di Pippo Frisone, sindacalista della Flcgil Legnano, sul momento della scuola. In un passaggio del messaggio, leggiamo che “in Lombardia a fine novembre c’erano quasi mille classi in quarantena con 15.305 alunni e 1.150 del personale scolastico in isolamento per contatto stretto con i positivi Covid. Considerato il regolare aumento esponenziale dei casi che ha triplicato il dato delle classi in quarantena da 370 del 7 novembre a 902 del 21 novembre, non è esagerato ipotizzare prima della sospensione natalizia, un numero di classi in quarantena in Lombardia oltre 2000, con diversi istituti chiusi e studenti in DAD”. Basta questo per far capire come “fatta eccezione dell’obbligo vaccinale, introdotto per tutto il personale scolastico che comunque era già vaccinato al 90% e l’avvio della campagna vaccinale agli alunni 5 -12 anni, purtroppo, di nuovi interventi strutturali sulla scuola non ce ne son stati“. E così la situazione è sempre più grave.

Dal 23 dicembre al 6 gennaio l’attività didattica nelle scuole è sospesa per le vacanze di Natale. Qualcuno chiedeva, anche dentro al Governo, visto l’aumento dei contagi nelle scuole, di allungare di qualche giorno la sospensione e di prevedere il rientro Lunedi 10 gennaio. Il rientro per un solo giorno, Venerdi 7 gennaio, soprattutto nel Primo ciclo dove vige la settimana corta, sembrava nella situazione pandemica attuale, una scelta irrazionale e contro il buon senso.

Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa del 22 dicembre, su questo punto ha tagliato corto: nessun allungamento delle vacanze di Natale nelle scuole. Intanto gli ultimi dati dei contagi nelle scuole preoccupano i dirigenti, gli insegnanti e soprattutto le famiglie: nella fascia 5-12 anni, quindi tra gli studenti del 1° ciclo, ha raggiunto lo 0,5%. In Lombardia a fine novembre c’erano quasi mille classi in quarantena con 15.305 alunni e 1.150 del personale scolastico in isolamento per contatto stretto con i positivi Covid. Considerato il regolare aumento esponenziale dei casi che ha triplicato il dato delle classi in quarantena da 370 del 7 novembre a 902 del 21 novembre, non è esagerato ipotizzare prima della sospensione natalizia, un numero di classi in quarantena in Lombardia oltre 2000, con diversi istituti chiusi e studenti in DAD.

Col nuovo anno scolastico abbiamo registrato invece un’assenza totale di interventi strutturali, un allentamento delle misure antiCovid, a partire dal distanziamento tra i banchi di un metro, non più obbligatorio ma solo raccomandato, dal taglio dell’organico Covid alla mancata proroga dei contratti Ata, dagli assembramenti nei trasporti pubblici alle classi pollaio. Fatta eccezione dell’obbligo vaccinale, introdotto per tutto il personale scolastico che comunque era già vaccinato al 90% e l’avvio della campagna vaccinale agli alunni 5 -12 anni, purtroppo, di nuovi interventi strutturali sulla scuola non ce ne son stati.

Se a tutto ciò aggiungiamo le scarse risorse inserite sulla scuola nella legge di bilancio 2022, il mancato rinnovo del contratto-ponte, scaduto nel 2018, le mobilitazioni del personale di questi giorni non sempre andate a buon fine, dobbiamo prendere atto non solo della perdita della centralità della scuola, tanto sbandierata a parole dalla politica ma anche della sfiducia e rassegnazione di gran parte del mondo della scuola. Sfiducia nelle istituzioni che coinvolge anche i sindacati e spunta la loro arma migliore: lo sciopero. L’augurio che facciamo a tutti gli operatori della scuola, alle famiglie e agli studenti è soprattutto quello di uscire al più presto da questa nuova fase  pandemica con una rinnovata fiducia e speranza nel futuro, a partire dal luogo dove si formano i futuri cittadini di domani, cioè la scuola.

Diceva Pietro Calamandrei che la scuola è l’organo costituzionale più importante, più importante dello stesso Parlamento, della Magistratura e del Governo, perché è nella scuola pubblica che si forma e si rinnova la classe dirigente, perché ” è la scuola che dà a ciascuno la possibilità di  poter lanciare su, snodare il suo piccolo stelo per arrivare a prendere la sua parte di sole. A questo deve servire la democrazia,  permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità”. E questo può farlo solo la scuola, quando è messa in condizione di farlo.
Buon Natale e buone feste a tutti.
Pippo Frisone
Flcgil Legnano

Redazione
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Pubblicato il 24 Dicembre 2021
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