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Scuola d’estate: “Il Piano…inclinato del ministro Bianchi”

e considerazioni del sindacalista della Cgil Scuola territoriale, Pippo Frisone sul Piano Scuola 2021 e sulla scuola d'estate

giornata mondiale della terra alle scuole di Gallarate

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del sindacalista della Cgil Scuola territoriale, Pippo Frisone sul Piano Scuola 2021


Finalmente Il Piano Scuola 2021 è stato inviato alle istituzioni scolastiche. Prende il via cosi, con una circolare del 27 aprile del Ministro Bianchi il sedicente “ Ponte per un nuovo inizio”.

Qualcuno ha parlato più prosaicamente di” recupero del tempo perduto: quattordici mesi a cavallo di due anni scolastici, 19/20 e 20/21, passati tra un lockdown duro, aperture e chiusure differenziate da regione a regione. La pandemia ha aumentato le diseguaglianze nelle scuole e nel Paese. Basterà questo Piano che parte già in ritardo, a far da ponte, come vorrebbe il Ministro, tra quest’anno che si chiude ed il prossimo che si apre?

Scuola aperta in estate: a giugno per il potenziamento, luglio e agosto per socializzare

 

Le intenzioni sembrano buone: rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità. Per fare questo il Governo ha messo a disposizione 510 milioni di euro. Dal decreto sostegni arriveranno comunque alle scuole 151 milioni senza richiesta in base al numero degli alunni, in media circa 18-20mila euro per scuola. 320 milioni arrivano dai Fondi Sociali Europei coi PON per il recupero delle povertà educative, 40 milioni col finanziamento della legge 440. Il 70% delle risorse andrà al Sud, il 10% al Centro ed il 20% al Nord. Il calendario prevede la prima fase a metà giugno con attività di potenziamento e rinforzo delle competenze disciplinari e relazionali. La seconda fase a luglio-agosto le attività di aggregazione e socializzazione mentre la terza fase di settembre sarà strettamente interconnessa alle precedenti. Le attività organizzate dalle scuole saranno complementari e integrativi con quelle organizzate dagli enti locali e nei Patti educativi di comunità. Le scuole sia quelle statali sia quelle paritarie e i CPIA programmeranno le attività all’interno degli OO.CC. e daranno tutte le informazioni alle famiglie che avranno la facoltà e non l’obbligo di aderirvi.

Volontarietà anche per i docenti che nei primi sondaggi mostrano di non gradire il prolungamento delle attività nei mesi di luglio ed agosto. Dopo un anno particolarmente faticoso, fatto di continue aperture e chiusure, tra lezioni in presenza e Dad che ha indebolito non solo la continuità didattica, ma aumentato lo stress e la fatica dell’insegnamento, i docenti pensano più ad un meritato riposo che a prolungare il lavoro nei mesi estivi . Netta anche la contrarietà della stragrande maggioranza degli studenti delle superiori. Partenza dunque non facile per il Piano che parte in ritardo e che i nodi burocratici, la preparazione non facile, il sistema dei controlli e la partecipazione volontaria renderanno ancor più problematico da realizzare. Il tempo stringe. Prima scadenza, il 21 maggio per le domande di adesione ai PON. La scuola deve tornare ad essere centrale nelle scelte politiche del nostro Paese. L’impegno e gli sforzi concentrati soltanto nei mesi estivi non bastano.

Ordinamenti, reclutamento, precariato, contratto sono l’altra faccia del problema, dell’arretratezza e del disinteresse in cui è stata tenuta la scuola del nostro Paese. Il Ponte per il nuovo inizio deve passare anche da qui e non può fermarsi alle buone intenzioni per recuperare il gap culturale e sociale dovuto alla pandemia. Ne va di mezzo il futuro delle nuove generazioni e con loro il futuro del nostro Paese.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Maggio 2021
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