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Il ministro Calenda ha avviato l’anno alla Liuc

Tema della discussione la quarta rivoluzione industriale: competenze per le nuove sfide...

Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha dato avvio all'anno accademico all'università Carlo Cattaneo di Castellanza. Un'apertura incentrata sull'innovazione e sui progetti avviati dall'ateneo, dove l'industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale, ha fatto il suo ingresso grazie allo sviluppo dell'i-Fab. «Negli ultimi 15 anni in Italia di industria si è parlato poco – ha commentato il ministro Calenda -. All'inizio degli anni 2000 essere un Paese industriale in Occidente era considerato l'inizio di un declino. L'industria invece non finirà nei paesi avanzati: oggi però è importante investire nel digitale, sta all'imprenditore capire come usare le tecnologie. E' una rivoluzione industriale che spaventa molto ma che va abbracciata perchè altrimenti si rischierebbe la chiusura delle aziende». 

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«Quello che si conclude oggi è un anno accademico ricco di fatti – ha sottolineato il rettore Federico Visconti -. Il piano è ambizioso nei fini perchè, riaffermando la missione di "Università delle imprese per le imprese", è imperniato sulle sfide derivanti dalle grandi trasformazioni che stanno interessando il sistema manifatturiero e l'intero ambiente economico. La Liuc non può permettersi grandi distrazioni all'interno di un quadro ambientale che rimane difficile». 

Tanta la strada fatta anche per Michele Graglia, presidente dell'università, che ha rivolto ai giovani studenti, sopratutto quelli del primo anno, un augurio non solo di diventare bravi manager, ma anche di diventare ricettacolo di cultura e conoscenza, in un confronto sempre attivo su argomenti e problematiche al di là della normale attività didattica. «Formazione e cultura sono gli ingredienti indispensabili per il futuro, che riesca ad allontanare quei sentimenti di rassegnazione al peggio – si è così rivolto Graglia a tutti gli studenti -, di scelte politiche e di vita guidate dalla convinzione di non poter aver "nulla da perdere" e dia invece la convinzione ad ogni giovane di poter contribuire al progresso economico e sociale. Non può e non deve far paura la ricerca del cambiamento, unica vera strada per un continuo e positivo miglioramento».

Immancabile la voce degli studenti portata in aula da Antonio Lauri, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione: «Opportunità è ciò che offre la Liuc, per fare la differenza non solo nel mondo del lavoro, ma anche nella vita – ha affermato Lauri –. La Liuc è un lugo dove il proprio talento ha l'opportunità di emergere. Studenti del primo anno, avete il futuro nelle vostre mani!». A seguire, al Professore Emerito del politecnico di Milano, Armando Brandolese, è stata affidata la prolusione sulle competenze per le nuove sfide che la quarta rivoluzione industriale richiede: «Guardando ai decenni futuri, l'Italia non può fare a meno di avere un settore di industrie manufatturiere ampio e competitivo, per salvaguardare e aumentare i posti di lavoro che il settore manifatturiero oggi assicura». Per ritrovare la competitività perduta e tornare a crescere, occorre aprirsi all'innovazione del processo produttivo, alla quarta rivoluzione industriale. I benefici attesi sono molteplici, ha evidenziato il Professore: «Maggiore flessibilità attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala; maggiore velocità dal prototipo alla produzione di serie attraverso tecnologie innovative; maggiore produttività attraverso minori tempi di set-up, riduzione degli errori e fermi macchina; migliore qualità e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale; maggiore competitività del prodotto grazie a maggiori funzionalità derivanti dall'Internet delle cose».

Presente all'inaugurazione diverse autorità e politici del territorio, tra cui il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo che ha commentato: «Un Ateneo che insegna a fare e che associa alla didattica una praticità che è ormai un imprescindibile per chi si affaccia al mondo del lavoro. L'università è nata dalla lungimiranza di chi ha fondato un centro di formazione e ricerca all'avanguardia. I numeri che il Rettore Visconti ci ha elencato oggi raccontano una storia di successo che prosegue ancora oggi». I dati annunciati oggi dai vertici della Liuc sono positivi: +5% iscritti; +15% studenti erasmus; +9% proposte lavoro e stage; +23% borse di studio. «Le istituzioni devono sostenere queste realtà – ha concluso Cattaneo –. La legge che abbiamo approvato pochi giorni fa in Consiglio regionale 'Lombardia è ricerca' va proprio in questa direzione».

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Pubblicato il 21 Novembre 2016
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