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Erasmus in crescita alla Liuc, in arrivo anche docenti esteri

Presentati i dati della mobilità internazionale in Liuc e il progetto Visiting Professor...

Non solo studenti, ma anche i professori diventano internazionali. «Un argomento da sempre fondamentale, quello dell'internazionalizzazione, perchè viviamo oggi in un'università che si è costruita la sua identità – ha esordito Ing. Michele Graglia, Presidente  LIUC –, ma che vuole continuare ad essere un riferimento per le nostre imprese. Oggi però non si può pensare a nulla senza pensare alla mobilità internazionale. Vorrei che i ragazzi capissero che andare oggi fuori dall'Italia deve servire però ad imparare, ma per mettere poi la conoscenza acquisita a servizio del nostro Paese».

La Liuc ogni anno offre possibilità di scambio in ogni parte del mondo, con un'apertura verso l'espeienza Erasmus sia in entrata, sia in uscita. A fare un quadro della situazione la dott.ssa Raffaella Angelucci, Responsabile Relazioni internazionali: «Nel 2017 il progetto Erasmus compirá 30 anni, un'opportunità che ha consentito di migliorare il posizionamento degli studenti all'interno delle realtà lavorative. In Italia il 75% degli studenti si dichiara soddisfatto dell'esperienza Erasmus, mentre da noi si sfiora il 98%». Nell'anno accademico appena concluso all'università Cattaneo, su 2mila studenti, l'11,15% è stato coinvolto in programmi di mobilità. Sono stati 194 gli studenti in uscita, mentre gli stranieri che hanno frequentato l'ateneo sono stati 194. «Il programma – ha evidenziato Angelucci – ha formato tutta una generazione di altri programmi di mobilitá, ha creato un contesto con un linguaggio comune. Noi abbiamo 138 accordi di cui 38 fuori dall'Unione Europea, in 41 Paesi di cui 16 extraeuropei. Il trend é in continua crescita, basti pensare che nel 2017  arriveranno 132 studenti. Questo anche grazie al fatto che il 25% delle nostre materie sono erogate in inglese, lo scambio è quindi facilitato per il numero di crediti (quasi 500) in lingua inglese». 

Le mete preferite dai giovani sono Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi. Se la scelta invece è extraeuropea, ad "avere la meglio" sono Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia. quamente distribuiti in tutti i paesi dell unione, con possi di entrare in contatto con realtà molto diverse dalle nostre. «Unica nota dolente – ha infine sottolineato Angelucci – riguarda il budget nazionale 55 milioni di euro distribuito tra le diverse istituzioni, oltre 200. I finanziamenti non sono mai abbastanza: l'agenzia Nazionale nel 2015/16 ha erogato alla Liuc 130mila euro a cui sono stati aggiunti dall'ateneo 30mila euro, mentre 40mila euro sono arrivati grazie alla mobilità extraeuropea».  

Con l'iniziativa del "Circolo delle idee", in cui si sono incontrati personaggi rilevanti nel mondo dell'economia, si è svolta una raccolta fondi per consentire all'ateneo di ospitare professori stranieri. Tra questi vi sono nomi di spicco, ma anche giovani promesse nel campo dell'insegnamento. Il responsabile del progetto "Visiting Professors", il professor Rodolfo Helg, Direttore della Scuola di Economia e Management, ha ricordato che al momento vi sono percorsi in lingua inglese sia nel triennio sia nel biennio, che danno l'opportunità agli studenti di trascorrere più semestri all'estero e di intraprendere la doppia laurea. «E' importante in questo senso anche il corpo docenti che il prossimo anno sarà incrementato per dare una maggior offerta formativa ai nostri studenti in termini di internazionalizzazione. Il criterio che mi ha orientato sulla scelta dei professori non è stato solo trovare "big name", ma anche persone con cui instaurare rapporti da sviluppare, per poi allargare il nostro network di università». 

«Il tema della mobilità di docenti e studenti ricorre costantemente nella vita degli atenei italiani – ha commentato Federico Visconti, rettore Liuc -. Economia è la scuola più internazionalizzata della Liuc: siamo passati nei dottorati da 4 candidati stranieri su 26 due anni fa a 126 su 142 attualmente. Un segnale forte sulla mobilità e sulla attrazione della Liuc da parte degli stranieri. L'Erasmus è una grossa opportunità anche per noi docenti, perchè ci troviamo di fronte a studenti con elementi di valore diversi rispetto ai nostri». Il prossimo anno arriveranno a Castellanza Dan Cable, professore di Organisational Behaviour alla London Business School, Dominick Salvatore, economista internazionale della Fordham University di New York, Christine Janssen, Direttore di Entrepreeurship Programme alla Gabelli Scholl of Business, Nikos Georgantzis, professore greco in Behavioural Economics alla University of Reading e Fawaz Beddar, dalla IESEG School of Management di Lille e Parigi. 

Redazione
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Pubblicato il 12 Luglio 2016
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