La Bonvesin de La Riva in concerto
Lo spettacolo è stato il punto di partenza di un progetto multiculturale...

La scuola richiede sempre fatica, impegno e costanza da parte di componenti diverse; è per vocazione il luogo in cui si realizzano dei progetti che richiedono la partecipazione di più soggetti, che sottintendono relazioni interpersonali armoniche.
Proprio l’idea di armonia è stata la linea guida del concerto proposto sabato sera nell’Aula magna dell’Istituto Bonvesin de la Riva alla presenza di molti genitori.
Lo spettacolo è stato il punto di partenza di un progetto multiculturale a cui hanno aderito classi dei vari ordini dell’Istituto comprensivo Bonvesin e che si protrarrà fino al 15 maggio.
Hanno aderito le seconde A e B della Scuola primaria De Amicis con canti animati che hanno commosso il pubblico per l’ingenuità delle infantili filastrocche, unita ad una certa spigliatezza dei piccoli esecutori.
Gradevole è stata l’Orchestra di flauti della classe terza A che ha idealmente fatto il giro del mondo in musica.
Più impegnativo è parso il repertorio del Coro costituito dalle classi quarta A e quinte A e B della Don Milani che ha saputo esprimere l’idea del dialogo tra culture, manifestando tuttavia anche la consapevolezza di una propria identità culturale: con “Me car Legnan” e l’Inno di Mameli hanno cantato l’orgoglio di appartenere ad una comunità che può trarre grandi insegnamenti dalle proprie tradizioni di cultura e civiltà.
In una sorta di crescendo la serata è stata conclusa dal Coro e dall’Orchestra composti da alunni di differenti classi della scuola secondaria di I grado “Bonvesin de la Riva”. Hanno espresso le loro doti musicali nell’esecuzione dell’Inno alla gioia di Beethoven – ricordando che il 9 maggio ricorre la festa dell’Unione Europea – e con un vecchio canto, “La valle del fiume Rosso”, di origine USA – espressione di un continente in cui si sono fuse, sia pure spesso con difficoltà, le diverse anime delle culture europee, asiatiche e africane.
Ha costituito una lieta sorpresa per tutti il canto finale, “L’Inno alla Bonvesin”, composto – parole e musica -da una docente della stessa scuola.
Significativa e nello spirito del progetto è stata la partecipazione, e non solo come guide come di norma, di docenti, genitori e della stessa Dirigente, la dott.ssa Elena Ornaghi. Non si sono rifiutati di mettere in gioco loro specifiche doti personali esibendosi nel canto o suonando strumenti musicali. Hanno testimoniato con i fatti di credere nel valore educativo di una scuola fatta di persone la cui azione si fonda su relazioni costruttive e di collaborazione. È questo ciò in cui crede la dott.ssa Ornaghi che considera la scuola come una “comunità educante”.
Maria Teresa Padoan
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