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La Liuc apre Villa Jucker con le opere di Vicentini

Apre, all'interno del parco della Liuc a Castellanza, Villa Jucker diventata ora sede di accoglienza delle nuove matricole - All'interno esposte le opere di Giorgio Vicentini...

Una villa rimasta chiusa per anni, storia anch'essa del Cotonificio Cantoni diventato poi la sede dell'Università Carlo Cattaneo di Castellanza, ora sarà utilizzata dall'ateneo per accogliere le nuove matricole

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La "rinascita" di Villa Jucker, completamente ristrutturata, è frutto della collaborazione tra la Liuc e il MA*GA, museo di Gallarate. All'interno del nuovo spazio dedicato ai nuovi studenti sono state infatti accolte le opere dell'artista Giorgio Vicentini, in una mostra dal titolo "Colore Soggettivo".

«Quel poco che ho imparato dell'arte contemporanea – ha commentato Giacomo Bonanno, presidente del MA*GA e professore all'interno dell'universitàè che l'artista ha un particolare spirito critico che riesce a cogliere dall'esterno il contemporaneo. Lo stesso dobbiamo fare noi con i nostri studenti».

Presente all'inaugurazione, avvenuta mercoledì 7 maggio, il presidente della Liuc Michele Graglia che, entusiasto della collaborazione con il MA*GA ha sottolineato che ora «l'arte diventa il biglietto da visita dell'università»

«Questa iniziativa – ha aggiunto Emma Zanella, direttore artistico del museoè nata e si è sviluppata in poco tempo. Un'occasione importante che ci ha permesso di creare dei punti di contatto con un'istituzione così prestigiosa. Si tratta di uno spazio espositivo non in senso classico, siamo di fronte a una scelta di opere, prevalentemente recenti, effettuta da Vicentini».

«Mi sento una cavia di lusso in questa che valuto come una scommessa – ha commentato, con un pizzico di ironia, l'artista Vicentini presente all'inaugurazione – la pittura è la mia vita e la mia università che non ho ancora finito. Come delle vittime, io porto delle porzioni di colore dentro una struttura limpida che è il bianco, cercando di raccontare una danza nella speranza che la pittura continui a muoversi senza mai fermarsi. L'idea è che in questo spazio di accoglienza delle matricole si possa insegnare che colore e forma possono creare tra loro una musicalità molto intensa».

Le opere esposte sono dipinti molto particolari, alcune su tela con elementi cromatici astratti che sembrano rincorrersi. Attraverso due pennellate, Vicentini avvicina la cultura all'arte. Ogni immagine ha sotto un suo doppio, come se nella pittura ci fosse dentro un suo gemello. Alcune opere sembrano essere un lavoro di sartoria. Altre sono rappresentate da un colore "crudo", a dimostrazione che quello che c'è è quello che si vede.

«Sono convinto – ha concluso l'artista – che la felicità è nell'errore. La pittura insegna che attraverso una sconfitta si può trovare la vittoria».

Le opere rimarranno in esposizione fino al 19 settembre.

manuela zoni
 

Redazione
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Pubblicato il 08 Maggio 2014
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