Torna l’appuntamento consueto “Aziende in cattedra” all’Istituto Fermi di Castellanza e il primo a salire in cattedra è stato Remo Gobbi, proprietario di una delle maggiori aziende italiane: Pata chips.

Pata nasce nel 1981 a Medole in provincia di Mantova come azienda produttrice di patatine fritte. Dopo uno sviluppo graduale, l’azienda, di proprietà di Remo Gobbi, si stabilisce nell’attuale sito produttivo in Castiglione delle Stiviere (Mn). Nel 2010 ha raggiunto un fatturato di 57 mil/euro impiegando oltre 230 dipendenti. Su una superficie di oltre 34.000 mq, Pata può contare oggi su 17 linee di produzione. L’impegno di Pata è certificato da un Sistema di Garanzia della Qualità che ha permesso all’Azienda di conseguire tre importanti certificazioni riconosciute a livello mondiale.

Chi si aspettava l’usuale imprenditore giacca e cravatta, munito di pianificate strategie di business, è stato deluso. Remo Gobbi, non rientra in nessuna dinastia imprenditoriale, proviene semplicemente dal mondo del lavoro. Uno di quelli che lo ha fatto e non solo diretto. Somiglia alle grandi figure del mondo imprenditoriale di inizio 900’. Adriano Olivetti, Enrico Piaggio, solo per citarne alcuni. Già, perché Remo Gobbi è partito da niente, proprio da niente. La sua scalata l’ha costruita in modo semplice, attraverso l’esperienza, l’intelligenza, trasformando la sua economia di sussistenza in un’economia di mercato. Nessuna laurea, nessun indottrinamento da qualche scuola economica. Da solo, ha sperimentato che la ricchezza si crea tenendo conto degli indicatori del funzionamento del sistema economico, cioè: la produzione, i prezzi, l’investimento, il lavoro. In modo semplice ha cercato di dare agli studenti dell’ITE del Fermi, oltre che una lezione di economia, anche un buon esempio di vita.

Ancora una volta il Fermi avvicina la scuola e il mondo del lavoro, portando davanti agli occhi dei propri studenti, personalità che attraverso un modo di pensare diverso, sono riuscite a raggiungere traguardi importanti nel mondo dell’impresa. Remo Gobbi ha portato la sua esperienza concreta di come l’economia si fa e non s’inventa attraverso movimenti speculativi, euforie collettive, che tracciano profili di “economie di carta” sempre più slegate dall’economia reale, avvolte nelle spirali speculative, contrassegnate dalle follie del mercato borsistico, dove i risparmiatori inseguono l’illusorietà del guadagno facile e del progresso economico inarrestabile. Quella di Remo Gobbi è l’economia della produzione e dello scambio di beni. La vera economia.