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Parte in Canazza a Legnano il progetto “Case in comunità”: servizi sul territorio per l’invecchiamento attivo

La Fondazione Sant’Erasmo concentra l’attenzione sulla popolazione anziana del quartiere Canazza offrendo servizi a domicilio, spazi da condividere e interventi mirati in un progetto che valorizza il ruolo di Ets e Odv e che ha ricevuto 300mila euro di finanziamento da Fondazione Cariplo

anziani generiche

Offrire alla popolazione anziana di una specifica parte di territorio, il quartiere Canazza di Legnano, una rete di servizi costituita da interventi materiali, anche a domicilio, spazi riconosciuti per le relazioni sociali e personale, supporti diretti ed indiretti per il benessere psico-fisico, opportunità reali per  contrastare il declino cognitivo e la perdita di autonomia: in sostanza contribuire a rigenerare l’offerta dei servizi per la terza età promuovendo un modello di azione che contribuisca a valorizzare il ruolo degli ETS e degli ODV, trasformandoli in attori protagonisti delle rete socio-sanitaria locale. È questo l’obiettivo del progetto “Case in comunità” con cui la Fondazione Sant’Erasmo, in qualità di capofila di un partenariato, ha partecipato al bando “Welfare in ageing” di Fondazione Cariplo e che è stato infine premiato con un finanziamento di 300mila euro. Il partenariato prevede la collaborazione della Fondazione Sant’Erasmo ETS nel ruolo di capofila (la Fondazione ha nel quartiere Canazza una “seconda casa” dopo l’apertura di Terzo Tempo Bistrò) con Intrecci Soc. Coop. Soc. ed Età insieme Coop. Soc. Onlus in qualità di partner; fanno parte della rete di sostegno la Fondazione San Carlo Onlus e le ODV l’Associazione Amici del Sant’Erasmo, AUSER e UILDM. Il progetto è sostenuto a livello istituzionale dal Comune di Legnano e dal Distretto socio-sanitario dell’ASST.

«La Fondazione Sant’Erasmo si apre ancor di più sul territorio, con il progetto “Case in comunità” – è il commento del presidente, Alberto Fedeli, presidente di Fondazione Sant’Erasmo -, che ponendosi in continuità con precedenti progettazioni, fornirà un supporto agli anziani in situazione di fragilità, aumentando però il numero delle persone che riusciremo a seguire e concentrandoci su uno dei quartieri più popolosi della città, il rione Canazza. Un’iniziativa che vuole anche essere una risposta alla condizione di solitudine in cui tanti anziani fragili si ritrovano. La decisione di Fondazione Cariplo di premiare la nostra idea con questo finanziamento, sottolinea una volta di più quanto sia fondamentale il ruolo del Terzo settore e necessario lavorare sul territorio agendo in stretta collaborazione con le associazioni e le organizzazioni di volontariato che già operano in città, conoscono la realtà del territorio e costituiscono la rete di riferimento soprattutto per le iniziative di carattere sociale».
A MARZO LA SPERIMENTAZIONE
L’operatività del progetto, che prenderà il via nel mese di marzo e si prolungherà poi sino al maggio del 2027, si sviluppa su due linee-guida: da un lato il sostegno diretto alle situazioni conclamate di necessità, attraverso interventi diretti e concreti a domicilio e con azioni di servizio a supporto dell’assolvimento dei bisogni primari (salute, alimentazione, trasporti); dall’altro lo sviluppo di azioni di informazione, incontro e aggregazione volte da un lato a favorire la socialità e allo stesso tempo a permettere il potenziamento degli spazi di monitoraggio per l’individuazione di situazioni bisogno prevenendo l’aggravarsi di situazioni critiche.

A partire dagli obiettivi del progetto possono essere identificati tre target:
– i residenti anziani in condizioni critiche di conclamata “povertà” materiale e privi di caregiver: si stima quindi di selezionare almeno 70 anziani per i quali verranno attivati almeno 2 servizi diretti di natura socio-sanitaria, socio-assistenziali e/o di sostegno economico
– i residenti anziani in condizione di potenziale “impoverimento” materiale o relazionale: il progetto mira a selezionare, per lo più nel quartiere Canazza, circa 150 utenti da servire attraverso il progetto di custodia sociale e con le attività di socializzazione.
– una platea più ampia, costituita dalla a popolazione residente nella città di Legnano, a cui saranno rivolti principalmente gli eventi di sensibilizzazione sul tema dell’invecchiamento e per il “reclutamento” di nuovi volontari.

PERCHE’ IL QUARTIERE CANAZZA?
Il quartiere Canazza è stato individuato quale area privilegiata per una parte significativa degli interventi promossi dal progetto. Il numero delle persone residenti al 31 marzo 2024 nel quartiere era di 4.547: il numero degli utra-65enni era di 1.306 pari al 28,72% della popolazione residente (550 maschi e 756 femmine). Siamo quindi ad una percentuale superiore di 5 punti a quella media della città. Un dato che, oltre a confermare il maggior tasso di invecchiamento, evidenzia il forte rischio che nel quartiere si concentri un numero rilevante di casi di fragilità e/o di potenziale bisogno. Il quartiere è al centro di numerosi progetti avviati dall’amministrazione comunale, non ultimo quello che vede nel ”custode sociale” una nuova figura di riferimento nel contesto delle case Sap. «Il grande pregio di questo progetto è la capacità di intercettare persone con esigenze complesse per “disegnare” su di esse soluzioni su misura in un’ottica che superi la frammentazione e la standardizzazione dei singoli servizi – dichiara Anna Pavan, Assessore al Benessere e sicurezza sociale del Comune di Legnano -. L’auspicio è che questa prospettiva non informi soltanto il progetto di Fondazione Sant’Erasmo, ma possa arrivare a modellare sulla persona i servizi sociali e sociosantitari».

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Pubblicato il 03 Marzo 2025
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