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Emergenza caldo, Regione: «Nessun picco di accessi nei pronto soccorso lombardi»

A comunicarlo è l'assessore regionale Bertolaso. Anche nel pronto soccorso di Legnano non si stanno registrando criticità. Pochi accessi per il caldo. Tanti quelli impropri per la mancanza di medici di famiglia

pronto soccorso legnano

«Nessun picco di accessi nei pronto soccorso lombardi per l’emergenza caldo». Lo ha comunicato oggi, mercoledì 19 luglio, l’assessore regionale Guido Bertolaso, la dg Welfare di Regione Lombardia che ha segnalato le prime indicazioni date alle Ats e Asst lombarde, in seguito alla Circolare del Ministero della Salute ‘Raccomandazioni per fronteggiare l’emergenza caldo’. Un andamento che si rispecchia nel pronto soccorso di Legnano: in questi giorni estivi il triage legnanese sta registrando un fisiologico calo degli accessi (170-180 giornalieri) dettato dalle vacanze estive che portano ad una diminuzione di presenze in città. Nel contempo risulta un aumento degli accessi impropri a causa delle ferie di diversi medici di medicina generale del territorio che si associa al problema della carenza di dottori.

«L’emergenza caldo è arrivata annunciata: i cittadini erano pronti. Rispetto all’anno scorso gli accessi al pronto soccorso di tutta la Lombardia sono molto inferiori. Da segnalare poi che la circolare ministeriale è stata pienamente recepita. I pronto soccorso avvieranno specifici percorsi di presa in carico per le sintomatologie correlate all’emergenza caldo tramite l’attivazione di un apposito “codice Calore” che garantisce l’accesso con attribuzione non inferiore al codice verde».

Bertolaso

Circolare del Ministero sull’emergenza caldo

Nella Circolare esplicativa si legge anche che «i direttori di Distretto hanno il compito di mappare e intercettare le situazioni di fragilità del territorio, anche tramite raccordo con i Servizi Sociali dei Comuni e con le Associazioni del terzo settore operanti». I direttori di Distretto dovranno anche garantire, nelle aree critiche, «un rinforzo dell’attività di Guardia medica, facilitando l’attivazione di visite domiciliari da parte dei medici (tramite la continuità assistenziale e sensibilizzando la medicina di famiglia per i propri assistiti) oppure anche tramite l’infermiere di comunità ove sia più appropriato per la risposta al bisogno del paziente».

La missiva regionale sottolinea inoltre che «l’assistenza domiciliare programmata non sarà soggetta ad autorizzazione da parte di ATS, nei mesi di luglio e agosto, per i medici di medicina generale, che si invitano, insieme alle equipe di valutazione multidimensionale, a definire per i soggetti fragili, progetti individuali di cure domiciliare, anche in relazione alla emergenza caldo».

Alle ASST viene affidato il compito di sensibilizzare gli enti gestori dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) a verificare, per i pazienti già in carico, la necessità di un aumento della frequenza delle visite domiciliari.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Luglio 2023
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