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Nuovo decreto Covid: verso la fine dell’emergenza e del green pass

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza hanno annunciato i provvedimenti sulla fine dello stato di emergenza in Italia per la pandemia

Si è riunito oggi, giovedì 17 marzo, al termine del Consiglio dei ministri la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza sulla fine dello stato di emergenza in Italia per la pandemia.

«L’obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, era il recupero della socialità: bene i provvedimenti approvati oggi sanciscono questa situazione», annuncia il premier Mario Draghi, prima di ringraziare coloro che hanno collaborato per arrivare a questo punto, compresi gli italiani: «per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni. Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri».

Il premier lascia poi la parola al ministro della Salute Roberto Speranza che annuncia i punti di questa road map per le riaperture. «Chiudiamo uno stato d’emergenza che ci accompagna dal 30 giugno del 2020 e che ha segnato il nostro Paese. La funzioni che sono state esercitate dal Commissario Straordinario saranno in capo ad una unità per il completamento della vaccinazione e per il contrasto alla pandemia, in una fase di transizione che ci accompagnerà fino al 31 dicembre in cui in via ordinaria tutte queste funzioni andranno in capo al Ministero della Salute. Le misure che abbiamo adottato oggi sono numerose». E annuncia quando segue: «Superiamo il sistema dei colori, è un sistema che ci ha accompagnato per molti mesi. Continueremo il monitoraggio dell’evoluzione epidemiologica ma non sarà più connesso a alle ordinanze. Inoltre, andiamo a superare il Comitato Tecnico Scientifico e permettetevi di ringraziare tutti coloro che ne hanno fatto parte. Conteremo su altre due strutture fondamentale: il Consiglio Superiore di Sanità e l’Istituto Superiore Sanità». Ancora: «Superiamo le quarantene per contatto, anche per la popolazione non vaccinata. Resterà in isolamento solo chi è positivo al virus e questa scelta ha un impatto significativo nelle scuole. Dal primo aprile anche negli istituti scolastici andrà a casa solo chi è positivo». Rispetto all’obbligo vaccinale, spiega: «Resta l’obbligo di vaccinazione per gli over 50, ma no ci sarà più la sospensione da lavoro che conseguiva alla mancata vaccinazione non avverrà più. Resta l’obbligo di vaccinazione per alcune categorie di lavoro e la sospensione di lavoro fino al 31 dicembre per alcune categorie di lavoro (personale delle RSA; personale sanitario; insegnanti)».

Rispetto alle mascherine: «Fino al 3o aprile resta l’impianto esistente (all’aperto obbligatorie solo con assembramenti, obbligatorie al chiuso e Fpp2 in alcuni luoghi a rischio)».

Si va poi verso il superamento del Green Pass in due step. Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio.

Sempre da aprile decade l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50. A chi ha superato questa soglia d’età, per cui in linea generale l’obbligo resterebbe in vigore, sui luoghi di lavoro dovrebbe essere richiesto solo il certificato base. La sospensione dal lavoro per i non vaccinati resta solo per il personale sanitario e i lavoratori delle Rsa (Obbligo fino al 31 dicembre 2022).

Dal primo aprile torna al 100% la presenza dei tifosi negli stadi italiani, finora ferma al 75%. All’aperto, più in generale, decadono dal primo aprile le capienze limitate del pubblico.

Redazione
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Pubblicato il 17 Marzo 2022
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