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Ospedale Garbagnate: “Il reparto di Ostetricia lavora a pieno regime”

Gli ambulatori per le future mamme sono aperti e si pensa ad un potenziamento

In questi giorni di grande emergenza si è smesso di parlare di quelle che sono le altre attività normali di un ospedale perchè il dilagare, purtroppo, del coronavirus ha fatto concentrare tutte le informazioni sul come evitare il diffondersi della pandemia.

[pubblicita] La vita, seppur in uno scenario surreale e in quarantena, prosegue nella sua quotidianità nel rispetto di quelle che sono le indicazioni regionali. Ad essere maggiormente preoccupate sono le gravide prossime al termine previsto del parto, future mamme che recepiscono di chiusure di ambulatori, di reparti riconvertiti e di pazienti affette da Covid 19 ricoverate nelle cliniche per nascituri, insomma una gran confusione che aggiunge ulteriore stress a quello che già di suo vive una donna prossima a far nascere un figlio.

L’asst Rhodense assicura che l’unità operativa di Ostetricia, con i suoi ambulatori, e la sala parto, funzionano regolarmente nel pieno rispetto degli standard di qualità e di sicurezza in quanto non ci sono stati casi sospetti di persone affette da Covid 19. Il neo direttore dell’Unità Operativa, Maria Luisa Muggiasca, con anni di esperienza presso gli ospedali Buzzi e Sacco, assicura: «Noi ci siamo, le partorienti possono rivolgersi a noi con serenità. Il nostro personale altamente professionale comprende bene le situazioni di stress che vivono le gravide quindi si metterà ulteriormente a disposizione per qualsiasi chiarimento oltre che assistenza sanitaria». Ci sono strutture ospedaliere che per far fronte all’emergenza da Covid hanno limitato l’accesso agli altri reparti, presso l’Asst Rhodense al contrario si pensa anche ad un ampliamento degli ambulatori di Ostetricia. “Dare alla luce un figlio è un’emozione straordinaria oltre che un fatto meraviglioso, però occorre rispettare le regole dettate dall’emergenza Coronavirus e quindi l’accesso agli ambulatori è consentito alle sole pazienti, per evitare che vi sia un affollamento delle sale d’attesa e degli ambulatori. Siamo certi che i futuri papà comprenderanno”. 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Marzo 2020
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