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Obesità, un’emergenza medica a tutte le età

A spiegarci il problema il dottor Giuliano Sarro dell'Ospedale di Legnano -  A livello regionale le percentuali più elevate di adulti obesi si registrano nel Mezzogiorno

Le persone in sovrappeso si vedono più magre di quello che sono e non riconoscono l'obesità come una malattia. Negli ultimi decenni l’obesità è diventata un’emergenza medica, come conferma il dottor Giuliano Sarro, direttore dell'Unità di Chirurgia Generale dell'ASST Ovest Milano che ha delineato il quadro della situazione 

La realtà nel Legnanese rispecchia esattamente quella su scala nazionale e mondiale: il problema c'è ed è rilevante a tutte le età. Secondo il medico legnanese è allarmante, anche se l’Italia, caratterizzata dalla dieta mediterranea, si colloca tra i paesi con le percentuali più basse (10,4), insieme a Svezia (11,0), Paesi Bassi (11,4), Austria (12,4) e Francia (12,9). Le percentuali più alte, invece, sono in Ungheria (20,0), Repubblica Ceca (17,4) e Grecia (17,3). A livello nazionale le percentuali più elevate di adulti obesi sono nel Mezzogiorno (9): Molise (13,5), Puglia (12,9), Basilicata (12,6) e Abruzzo (12,4).

«È una vera e propria epidemia – afferma il medico -. La WHO stima che nel mondo circa 1,5 miliardi di persone siano sovrappeso, e che di queste 500 milioni siano obese. Tale cifra è destinata ad aumentare fino a 700 milioni entro il 2020, su 2,5 miliardi di persone in sovrappeso». Non esiste una vera differenza in rapporto allo stato sociale, ma nei pazienti obesi «con livello sociale ed istruzione minimale, la consapevolezza della propria malattia è molto ritardata nel tempo – afferma il dr. Sarro – ed è piu difficilmente gestibile il follow up a distanza».

Altrettanto preoccupanti sono i dati che riguardano l’infanzia: «Nel 2010, infatti, circa 43 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sono risultati in sovrappeso – spiega ancora il dottor Sarro –, di cui 35 milioni vivevano in Paesi in via di sviluppo». Il medico segnala che anche tra gli adolescenti il fenomeno è increscita«la prevalenza del sovrappeso e dell’obesità sono aumentate negli ultimi 5 anni ed hanno raggiunto il 36%». 

Di fatto è una patologia multifattoriale in cui devono essere riconosciute alterazioni del comportamento alimentare, psicologiche, ambientali e talvolta genetiche. «Per questo motivo l’obesità deve essere trattata da un team multidisciplinare – conclude il medico -. La gestione terapeutica del paziente obeso è complessa e richiede un approccio multidimensionale, con l’associazione di diverse modalità terapeutiche integrate tra loro».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Settembre 2018
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