Nella definizione di A. Clancier (1977), la noia è caratterizzata da un’attesa vaga di qualche cosa, da una scarsa tolleranza verso questa attesa con un senso generale di insoddisfazione e d’ infelicità e una sensazione di difficoltà ad identificare dei desideri da poter realizzare. Vi è un apatia di fondo.
Ma Psicologia.

Uno studio dell’University of Central Lancashire, nel Regno Unito ha rilevato che quando ci stiamo annoiando ci vengono in mente le idee migliori.
La noia è il segreto della creatività.

Molti pediatri e psicologi infantili sottolineano l’ importanza di non avere l’ ossessione di occupare con continui impegni ed attività extrascolastiche il tempo libero dei figli ma di lasciare che nella loro giornata ci siano anche buchi di tempo. Spazi vuoti nei quali abbiano appunto la possibilità di annoiarsi. Non diventeranno tristi per questo, semmai il momento della noia segnerà un salto evolutivo nella crescita dei bambini, ma non solo anche negli adulti..
In sostanza il tempo “vuoto” , una volta superata la frustrazione del non sapere cosa fare, diventerà lo stimolo che sollecita creatività pensiero e immaginazione e la nostra vita si arricchirebbe.

Soprattutto in questo periodo storico dove ogni momento “morto” viene occupato conmpulsivamente dall’uso del cellulare o tecnologia, rende bene l’ idea del significato di quello che stiamo dicendo sottolineando l’ importanza di vivere dei momenti di “noia produttiva”

A tal proposito ricordiamo l’episodio relativo ad Albert Einstein, il quale sviluppò la teoria della relatività, mentre era in uno stato d’animo particolarmente annoiato e stava sognando ad occhi aperti.
Questo significa che molte persone intelligenti, ma tendenti alla noia, possono in questi momenti trovare la soluzione ai problemi, stimolando la loro creatività cercando soluzioni nuove e originali.

Dott. Francesco Fisichella
Psicologo Psicoterapeuta
www.francescofisichella.com

In copertina una immagine ripresa dalla copertina del libro “La noia” di Alberto Moravia, ed. Bompiani