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Il male si annida anche in Paradiso: “Il girotondo delle iene”

Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale

libro sul comodino

Il girotondo delle iene
di L. D’Andrea
ed. Feltrinelli
€ 22.00


Luca D’Andrea è uno dei più talentuosi autori di thriller che abbiamo in Italia: ci ha abituato a storie spietate e crudeli, sempre ambientate nel suo Alto Adige. Questa volta ha deciso di scendere un passo più giù verso l’inferno del male, e per farlo si è rifatto a una storia vera: il Mostro di Bolzano, l’uomo che tra il 1985 e il 1992 uccise cinque donne. La prima aveva appena 15 anni, una ragazzina. Poi, dopo una lunga pausa, le altre donne, tutte minute, indifese. La bellissima Bolzano, “Il Paradiso”, era stato insozzato dal male. Alcune vittime erano prostitute, altre no ma ci si difendeva dalla paura descrivendole come sbandate.

Per scrivere “Il girotondo delle iene”, D’Andrea ha cominciato dalle sentenze, dagli atti, dalle perizie psichiatriche controverse di Marco Bergamo e quando vi ha trovato, precisa al minuto, la verità dei fatti ha sentito che non poteva bastargli. C’era qualcos’altro che si annidava dietro la storia, e questo qualcosa poteva essere trovato nella ricostruzione narrativa.

La storia parte nel 1992, con il ritrovamento del cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate. La morte della prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” toglie la maschera di “isola felice” alla città di Bolzano. Certo, sono gli anni dell’eroina, dello spaccio selvaggio, dei quartieri ghetto, delle giovani che si prostituiscono per una dose: è così in tutta Italia, ma a Bolzano sembra che non lo veda nessuno. O – peggio – che nessuno lo voglia vedere.

Sarà Luther Krupp – un commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole per affrontare un caso così – a dare da subito il nome che l’assassino di Lorena si merita: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene: le iene della politica, della stampa, dell’opinione pubblica…

Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue? Che cosa diventa la giustizia quando, seguendo la via del Male minore, si tramuta in ossessione? Perchè è più facile trasformare la vittima in colpevole che affrontare il fatto che il male esiste, e ovunque?

Un thriller da non perdere!

Amanda Colombo – Galleria del libro

Redazione
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Pubblicato il 02 Ottobre 2022
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