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Tornano i cinque di Monteverde: “Nel nero degli abissi”

Unendo il ritmo incalzante dell'azione alla profonda ironia dei suoi personaggi, Morlupi torna a raccontare le luci e le ombre di Roma, che non sono che il riflesso delle stesse luci e ombre che albergano nell'animo umano

libro sul comodino

Nel nero degli abissi
di F. Morlupi
ed. Salani
€ 16.00

La scorsa estate, in uno dei pochi incontri con autore che abbiamo fatto, abbiamo ospitato un giovane autore italo-francese e molto romano, che per la Salani era un esordiente anche se in effetti un po’ di esperienza alle spalle l’aveva. Esperienza legata ai personaggi che quella sera Francois Morlupi ci ha presentato, e che tornano oggi con  una nuova avventura: i Cinque di Monteverde.

Se già li conoscete, la vostra attesa è finita; se non li conoscete, sbrigatevi a fare amicizia con il commissario Ansaldi – sovrappeso, ipocondriaco e imbranato nei rapporti amorosi – e con tutta la sua squadra di “casi umani”, nel senso di esemplari unici di rara umanità: la vice ispettrice asociale e umanamente respingente (ma con un passato da raccontare); l’agente un po’ sovrappeso tifosissimo della Roma,amante del cinema coreano rigorosamente sottotitolato e grande
appassionato di calcetto; il suo collega bello come un modello, ex sciupafemmine ora innamoratissimo; e infine l’ultima arrivata, che ha tanta voglia di imparare quanta  rabbia da sfogare. I Cinque si muovono in quello che sembra uno dei quartieri più tranquilli e residenziali di
Roma: Monteverde, appunto.

Ma non è tutto oro quello che luccica… Il grande parco di villa Pamphili, ad esempio, a due passi dal Vaticano e da Monteverde, è un luogo che all’apparenza  dona conforto, serenità e gioia. Solo di
giorno, però: il giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi, ogni notte si trasforma infatti in un rifugio abusivo per senzatetto, drogati e prostitute. Ed è lì che, all’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio: sul corpo hanno infierito due mani diverse, una destrorsa e una mancina.

L’indagine dei Cinque presto rivela che era una ragazza italiana, aveva poco più di vent’anni, era sola e si vendeva per pagarsi l’università. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, non solo per la violenza con cui gli assassini si sono accaniti sulla giovane, ma anche e soprattutto per la condizione di disperazione in cui la ragazza viveva, che tanto stride con la serenità di facciata del quartiere. Serenità che viene ancora più incrinata da altre due morti che
presentano lo stesso modus operandi, ma che non sembrano legate alla prima: vengono ritrovati i corpi accoltellati di un anziano prete e di un ricco petroliere.

Questa sorprendente ondata di violenza arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un “Consilium”, importante vertice politico tra i principali capi di Stato europei, evento che accende i riflettori di tutto il mondo sulla Capitale. Proprio per scongiurare clamori, le autorità cittadine vogliono che l’indagine si concluda rapidamente e in silenzio: per i Cinque di Monteverde è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo.

Unendo il ritmo incalzante dell’azione alla profonda ironia dei suoi personaggi, Morlupi torna a raccontare le luci e le ombre di Roma, che non sono che il riflesso delle stesse luci e ombre che albergano nell’animo umano. I Cinque si immergono nel “nero degli abissi” che si trova nel cuore di tutti e che quando prende il sopravvento porta dolore, sopraffazione e morte. Da lì risalgono, accompagnando tutti noi verso una risoluzione che non è un lieto fine, ma è l’affermazione del
bene non “su” ma “nonostante” il male.

Amanda Colombo – Galleria del Libro

Redazione
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Pubblicato il 05 Marzo 2022
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