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Un libro per tutte le donne (ma anche tutti gli uomini): “Biancaneve nel Novecento”

Le storie di queste due donne, così diverse e lontane, convergeranno in un punto preciso del tempo e dello spazio, un punto in cui il lettore troverà l'ennesimo regalo che questo libro gli farà

legnano libro

Biancaneve nel Novecento
di M. Oliva
ed. Solferino
€ 19,00

Se cercate un libro che sappia raccontarvi la forza delle donne, la loro capacità di far diventare il dolore una forza propulsiva, la loro testarda resistenza, la loro instancabile voglia di rinascita… Ecco il libro che fa per voi.

Marilù Oliva attraversa tutto il Novecento, e ce lo mostra attraverso gli occhi di due donne molto diverse, le cui storie personali si intrecciano con la Storia, restituendocela arricchita dalla loro esperienza, il loro dolore, le loro vittorie. Lili e Bianca sono l’alfa e l’omega del Secolo Breve, sono due momenti diversi di un unico fluire, e il loro ritrovarsi sarà la prova che tutto scorre, ma non per scomparire: per restare.

Bianca ha quattro anni all’inizio degli Anni Ottanta e vive alla periferia di Bologna con due genitori che si amano, ma il cui rapporto è minato da qualcosa di ben profondo. Lui, sognatore brillante e affascinante, cerca, allenando aspiranti boxeur in una palestrina, di rimediare a quelli che sono i suoi sogni sportivi infranti. Lei, Candi, bellissima e dinamica, gira per i paesi del Modenese vendendo asciugamani e lenzuola, la pettinatura impeccabile, un neo disegnato sopra il labbro per assomigliare alla Monroe e il vizio del bere.

Accanto al padre che è a casa con lei mentre la madre trascorre le sue giornate a fare vendite porta a porta, Bianca attraversa con gli occhi di bambina le notizie di stragi che vanno da Ustica alla stazione di Bologna, al terremoto dell’Irpinia. Da adolescente, oltre alle sofferenze che la vita la obbliga ad affrontare, si trova ad assistere a una nuova forma di dolore, che si concretizza nello sguardo delle vittime dell’eroina, sguardi spesso amici.

Lili negli Anni Quaranta ha più o meno vent’anni, si è sposata per corrispondenza a un uomo mai conosciuto prima, e dopo poco tempo in una famiglia di estranei si trova deportata dalla Francia al campo di concentramento di Buchenwald come nemica politica, visto che la famiglia del marito nascondeva in casa alcuni ebrei. In quel luogo la parola “speranza” non può nemmeno essere pensata, e il lavoro quotidiano è sopravvivere alla fame, alla violenza, al lavoro. Non c’è dignità nel campo, e ce n’è ancora meno nel luogo dove finisce Lili: il “Sonderbau”,
ovvero il bordello del campo, dove le donne sono carne da macello, oggetti disumanizzati e vilipesi, anche se utilissimi.

Le storie di queste due donne, così diverse e lontane, convergeranno in un punto preciso del tempo e dello spazio, un punto in cui il lettore troverà l’ennesimo regalo che questo libro gli farà.

Non perdete l’occasione di leggerlo, ve ne pentireste.

Amanda Colombo – Galleria del Libro

Redazione
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Pubblicato il 06 Marzo 2021
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