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“Il nuovo regolamento del consiglio comunale a Legnano mette il bavaglio ai gruppi di minoranza”

Aspro confronto in commissione dove sono state presentate le modifiche volute dalla maggioranza per snellire i lavori in aula. E' come cambiare le regole de gioco a partita in corso, un atto antidemocratico, la replica dell'opposizione. Munafò e Laffusa minacciano di disertare i prossimi incontri

consiglio comunale con il pubblico a Legnano

Una mannaia sul dibattito in consiglio comunale. Una modifica antidemocratica.  Un bavaglio alla voce della minoranza. Ma anche un provvedimento “ad personam”. Il nuovo regolamento del consiglio comunale discusso in commissione ha ricevuto una robusta contestazione dai gruppi di minoranza, pronti a dare battaglia quando le modifiche arriveranno in aula. Atteggiamenti negativi che, tra l’altro, hanno indotto prima Letterio Munafò (Forza Italia), quindi Daniela Laffusa (Lega) a minacciare la loro assenza in futuro alle commissioni consiliari e al consiglio comunale, dovesse passare il nuovo regolamento. Qui il regolamento del consiglio comunale

Principale oggetto delle modifiche, le restrizioni numeriche e temporali alle interrogazioni, in questa amministrazione particolari numerose e tali spesso da occupare gran parte delle riunioni. Con il nuovo testo, le interrogazioni avranno quasi sempre risposte per scritto e quelle che troveranno spazio in aula avranno un tempo limitato rispetto al passato. Non solo, modifiche restrittive anche per gli interventi “per fatto personale” e per le procedure negli accessi agli atti.

Poichè i principali firmatari delle interrogazioni appartengono a Lega e a lista Toia, ecco una prima critica della opposizione per un nuovo regolamento voluto principalmente per penalizzare precisi consiglieri comunali, come Francesco Toia (Lista Toia), tra i più solerti nel richiedere l’accesso agli atti e anche l’altra sera estremamente severo nel giudicare il comportamento di Umberto Silvestri, presidente del consiglio: «Modificate il regolamento soltanto perchè Silvestri non sa gestire il dibattito durante le sedute», l’accusa durante la commissione.

Stefano Carvelli (Fratelli d’Italia) ha tentato, con una serie di suggerimenti, a portare la discussione su un piano di confronto sulle modifiche, sostenuto dagli interventi di Federico Amadei (gruppo misto), del suo “esperto” Stefano Quaglia, dello stesso Francesco Toia e dei citati Letterio Munafò e Daniela Laffusa nel sollevare questioni politiche e democratiche che sarebbero state disattese, nel caso in cui si fosse arrivati a una votazione con la sola maggioranza favorevole alla bozza di modifica.

«Modifiche inaccettabili per ipotetici profili di illegittimità, discordi con le funzioni ispettive dei consiglieri. Un voto di maggioranza relativa porterà a una decisione antidemocratica, di una violenza politica inaudita, con conseguenze gravi. Non c’è nessuna urgenza per questa decisione. Legnano ha bisogno di altre urgenze», così Amadei.

«Sono soltanto modifiche per tappare la bocca all’opposizione. State istituendo regole antidemocratiche. Se le approvate, non parteciperò più alle commissioni e nemmeno al consiglio comunale», così Munafò, subito seguito in questa dichiarazione da Laffusa.

Nell’intervento dell’ “esperto” Quaglia è stato introdotto l’aggettivo “disutili” per definire i cambiamenti che mirano a risposte scritte alle interrogazioni e che quindi «tolgono la rappresentatività del consigliere. L’interrogazione è un atto politico che va fatto pubblicamente. Il consiglio comunale – ha ricordato Quaglia – non è un luogo di lotta tra personalismi, ma dove si esprime la politica in rappresentanza dei cittadini».

Il cambio delle regole a “gioco” in corso, insomma, non è proprio piaciuto ai gruppi di minoranza e a poco ha aiutato nella discussione la manifestata volontà della maggioranza per un nuovo regolamento tale da offrire una gestione più rapida e snella dei consigli comunali: «Torno a 20 anni fa – una citazione di Quaglia – quando facevamo anche due consigli a settimana, terminando all’alba. Non si è mai pensato, allora, di ridurre il confronto a un testo scritto». Perchè farlo adesso?, la sua implicita domanda.

L’attesa adesso è rivolta alla seduta in cui il regolamento modificato arriverà in aula. Se Laffufa e Munafò saranno imitati da altri consiglieri, assentandosi, e  lo voteranno soltanto i consiglieri di maggioranza, tornerà d’attualità l’invito che qualche giorno fa aveva fatto il prefetto Saccone, intervenendo sulla procedura di revoca del presidente del consiglio: «Confido in un proficuo sviluppo dei rapporti tra gli organi elettivi del Comune, al fine di un più efficace espletamento dei compiti istituzionali al servizio dei cittadini».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Febbraio 2023
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