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Pierfrancesco Maran da Milano porta in Europa i temi dei trasporti e dell’abitare

Candidato alle Europee per il Partito Democratico nella circoscrizione Nord-Ovest, l'assessore di Pisapia e Sala richiama la necessità degli investimenti su due capitoli. E una visione dell'Europa che unisca, contro il ripiegamento su singole nazioni

Un’Europa «che faccia davvero continente», unendosi nelle grandi sfide dell’economia e della politica estera, con investimenti forti anche su temi del vivere quotidiano delle persone, come ad esempio trasporti e casa: sono i temi che porta in questa campagna elettorale Pierfrancesco Maran, candidato del Partito Democratico nella circoscrizione Nord-Ovest, passato da Varese sabato mattina, accolto da militanti e dirigenti dem.

Quarantaquattro anni tra pochi giorni, Maran è un amministratore della città di Milano da quando ne aveva trenta: assessore ai trasporti e mobilità con Pisapia, poi all’urbanistica e al verde nella squadra di Sala. E non è un caos se proprio trasporti e casa sono i temi che evoca per primi.

Il punto di partenza è una politica europeista che pensi a soluzioni condivise, a più Europa che decide insieme, senza ripiegarsi sulle singole dimensioni nazionali: «Ci sono guerre alle porte d’Europa e una situazione economica che resta critica. Si può pensare che un Paese come il nostro, di 59 milioni di abitanti, affronti in un mondo di 8 miliardi. Serve invece un’Europa che faccia davvero continente». Vale a dire che sappia costruire «una politica estera unica, una difesa unica europea, una politica d’investimento che riporti produzione anche nella Pianura Padana».

Sui trasporti Maran cita la necessità di una scelta strategica per il mezzo pubblico a livello di risorse stanziate: «L’Europa green significa avere treni regionali che funzionino», dice accarezzando appena la polemica su Trenord e la Regione. «Certo che è una responsabilità della Regione, ma serve che la Banca Europea per gli Investimenti supporti ad esempio gli investimenti nelle ferrovie anziché nelle autostrade». elezioni 8-9 giugno

Negli ultimi anni soprattutto al Nord e nelle grandi città d’Italia si è assistito ad un aumento del costo della casa che ha eroso la qualità di vita della classe media, per non parlare delle fasce più deboli e dei precari. Tema quantomai spinoso anche a Milano e Maran da assessore lo sa, per questo evoca il tema del «diritto alla casa». E se l’Italia è un Paese di grandi proprietari, il centrodestra (Lega e FdI, meno Forza Italia) ha molto cavalcato i timori sulla direttiva cosiddetta “Casa Green”, Maran per il Pd ridimensiona i timori, sottolineando che è una direttiva che indica obiettivi a lungo termine e lascia spazi ai singoli governi: «È una direttiva che non dà obblighi sul singolo cittadino ma invita gli Stati a farsi una programmazione, che necessita di un supporto all’edilizia».

Accanto agli obiettivi progressivi, infatti, ci sono indicazioni sulle leve finanziarie (bonus, detrazioni e sconto in fattura), ma occorre ancora un impegno sui fondi europei. «Va bene la critica al 110% che doveva essere fatto meglio, ma non si può tagliare i bonus per le ristrutturazione di case e palazzi». Il finanziamento europeo può diventare occasone di rilancio: «L’edilizia è un pezzo importante della nostra economia, se continua a funzionare la Casa Green viene fatta automaticamente negli anni previsti, con un impegno più leggero fino al 2035 e più vincolante al 2050»

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Pubblicato il 25 Maggio 2024
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