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Il Centrodestra di Castellanza contro la sindaca: “Ora esclude anche la sua maggioranza”

Opposizione all'attacco del primo cittadino Mirella Cerini dopo la rottura con l'amministratore unico di Csp e sulla mancata comunicazione in consiglio comunale

Angelo Soragni candidato sindaco Castellanza

Opposizione all’attacco del sindaco Mirella Cerini per le dimissioni dell’amministratore unico di Castellanza Servizi e Patrimonio, Livio Frigoli. L’ex-sindaco castellanzese, alla guida della società municipalizzata dal 2019, ha deciso di chiudere l’esperienza trincerandosi in un silenzio che offre il fianco alle ipotesi di una rottura dei rapporti con la giunta Cerini, occasione colta dal capogruppo del Centrodestra Unito per Castellanza, Angelo Soragni.

«Ancora una volta, il comportamento della sindaca Mirella Cerini offre spunti di riflessione e apre a sentimenti di sconcerto. In Consiglio comunale non fa parola delle dimissioni del Presidente della partecipata Castellanza Servizi e Patrimonio riconfermando un atteggiamento di noncuranza verso il Consiglio comunale intero».

I fatti. Lo scorso 30 marzo si è svolto il Consiglio comunale di Castellanza dove si è discusso di bilancio; in quella occasione, come consiglieri, ci saremmo aspettati che la Sindaca informasse circa le imminenti dimissioni dell’Amministratore Unico della Castellanza Servizi e Patrimonio, dott. Livio Frigoli.

«Invece – prosegue -, apprendiamo la notizia dai giornali esattamente il giorno successivo. Eppure, il tema è assai importante (oltre che coerente con l’ordine del giorno del Consiglio), in quanto Castellanza Servizi e Patrimonio gestisce le case comunali, il cimitero e il Palazzetto dello sport».

Soragni ribadisce che non è la prima volta che i consiglieri vengono tenuti all’oscuro di quanto accade fa alcuni esempi: «Non ha mai messo al corrente il Consiglio comunale nel merito delle trattative con la Provincia e i sindaci dei comuni di Olgiate Olona, Marnate sul tema delle proroghe concesse a Perstorp per mettersi in regola rispetto agli scarichi in Olona. Anche in quel caso abbiamo avuto notizia dai giornali. Non ha messo a conoscenza il Consiglio Comunale sulla convenzione stipulata tra Humanitas – Mater Domini e il Comune. Avremmo potuto suggerire alla Sindaca di estendere la convenzione a tutte le strutture e gli operatori sanitari che operano nel nostro territorio per ottenere tariffe calmierate e poco al di sopra dei ticket del SSN creando un reale vantaggio per la cittadinanza più bisognosa. Non ha messo a conoscenza il Consiglio comunale sulle prospettive future dell’area Ex -Camilliani. Non è dato di sapere se esistono trattative con soggetti privati e nemmeno quale sia il futuro della casa di riposo Fondazione Moroni. Non ha messo a conoscenza il Consiglio comunale sul futuro della ex area Montedison e su quando e come verrà messa in funzione la centrale a gas già installata. Quali sono i vantaggi per Castellanza e i suoi cittadini nell’aver accettato una struttura così impattante. Non abbiamo saputo nulla sulle trattative con Ferrovie Nord per quanto riguarda il sedime ferroviario».

Questi sono alcuni degli esempi elencati da Soragni «di come la nostra sindaca abbia interpretato e (non) considerato il ruolo del Consiglio comunale. Eppure, al Consiglio comunale competono (ma a Castellanza è d’obbligo il condizionale) gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica».

La protesta non è nuova, già nel 2020 avevano evidenziato lo stesso atteggiamento, culminato con una manifestazione in pieno lockdown per dare un segnale: «Allora però – aggiunge in Centrodestra – era riservato alle componenti di opposizione oggi è curioso osservare come numerosi consiglieri di maggioranza siano esclusi dalle comunicazioni ufficiali e apprendano le notizie a cose fatte. Probabilmente la nostra Sindaca teme il confronto politico con chiunque e spera in questo modo di aggirare gli ostacoli. Non è un buon modo di fare politica, a poco più di tre anni dalla fine del mandato non si vedono all’orizzonte idee strategiche, progetti e strategie di rilancio della città e nemmeno il frutto della partecipazione a bandi per migliorare una città che è amministrata con lo stesso slancio e inventiva con cui si fa quadrare un normale bilancio familiare. Possiamo solo auspicare che nei prossimi anni, fino alla fine del suo mandato, la sindaca Cerini non distrugga anche quello che di buono era stato fatto prima del suo arrivo».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 11 Aprile 2023
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