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Busto Garolfo, revoca delle deleghe a Cova: «Rotto il rapporto di fiducia»

All'origine della revoca, la tematica relativa all’iter istruttorio per il piano attuativo denominato ATU4  IL SOSTEGNO DI GIUNTA, CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA E PD

«Si è rotto il rapporto di fiducia». Così il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi spiega la decisione di ritirare le deleghe al suo "braccio destro" Ilaria Cova, presa la scorsa settimana. Una decisione «inevitabile e irrevocabile», che ha lasciato alla prima cittadina «grande amarezza e grande costernazione».

All'origine della revoca, «la tematica relativa all’iter istruttorio a cui è stato sottoposto il piano attuativo denominato ATU4 – spiega l'inquilina di Palazzo Molteni –, inserito nel PGT approvato dalla precedente amministrazione, la cui convenzione è stata sottoscritta da parte di D-Research e Coop Lombardia».

LA RICOSTRUZIONE DI PALAZZO MOLTENI

É un iter che parte da lontano, quello che ha dato origine al casus belli, come spiegano da Palazzo Molteni: per la precisione dal 2015, con l'istanza protocollata il 16 febbraio di quattro anni fa dall'immobiliare Angular, relativa alla richiesta di parere preventivo per l’attuazione dell’intervento in questione. Il primo esame da parte della giunta risale al successivo 14 aprile: poi la procedura ha continuato il suo corso, raccogliendo anche il parere della commissione edilizia, e il piano attuativo è stato definitivamente approvato dalla giunta «con voto unanime» il 27 marzo dello scorso anno. «In tutti gli atti prodotti fino a questo punto – sottolinea Susanna Biondi – è già chiaramente indicato che, prima del ritiro del relativo permesso di costruire, si sarebbe dovuta acquisire l’autorizzazione paesaggistica da parte di Città Metropolitana». 

Lo scorso 19 giugno D-Research e Coop Lombardia – proprietarie delle aree interessate – hanno poi sottoscritto davanti al notaio la convenzione del piano attuativo ATU4, e il 21 settembre Coop Lombardia ha presentato una richiesta di parere all’amministrazione comunale «al fine di valutare la possibilità di realizzare opere di mitigazione sull’area ora di proprietà comunale, in quanto ceduta dagli attuatori in sede di sottoscrizione della convenzione». Intervento rispetto al quale la giunta comunale, il successivo 3 ottobre, ha chiesto un adeguamento della convenzione.

Lì inizia un "ping pong" dialettico tra gli attuatori e Palazzo Molteni, con Coop Lombardia che produce un parere del proprio legale per contestare la richiesta dell'amministrazione comunale, sostenendo che «le varianti in questione avrebbero potuto essere recepite semplicemente in sede di rilascio di permesso per costruire», mentre il funzionario dell’area territorio e attività economiche e il segretario generale del comune continuano a ribadire «la necessità di procedere con un’integrazione della convenzione». Tesi, quest'ultima, accolta anche dalla giunta che, nella seduta del 27 dicembre scorso sollecita un incontro con entrambi i soggetti attuatori «per illustrare il percorso stabilito dall'amministrazione comunale».

L’incontro si svolge martedì 15 gennaio «alla presenza mia, di Ilaria Cova, del funzionario, del segretario comunale e dei rappresentanti di D-Reserch e Coop Lombardia – spiega la prima cittadina –, che danno infine il proprio assenso al procedimento richiesto dal comune. In data 17 gennaio 2019 perviene una nota sottoscritta da entrambi i soggetti attuatori, con la quale si chiede, difformemente a quanto convenuto precedentemente, di dare attuazione alla convenzione urbanistica a mezzo unicamente di permesso di costruire. Si stabilisce perciò di procedere a convocare un nuovo incontro con la controparte, al fine di chiarire in maniera definitiva la fermezza della posizione della giunta: cioè di procedere ad un adeguamento della convenzione».

L’incontro è stato poi fissato per venerdì 18 gennaio e data e ora sono state comunicate telefonicamente all'ex vicesindaco Cova dal personale dell’area territorio e attività economiche. «Cova non si presenta all’incontro – continua la prima cittadina –, ma viene compiutamente relazionata dal geometra Sormani. In ogni caso, durante il suddetto incontro, viene solo ribadita la posizione dell’amministrazione comunale, che il soggetto attuatore accetta definitivamente, come unica soluzione possibile. L’ufficio urbanistica provvede quindi a predisporre la bozza di deliberazione, secondo la prassi abituale, e invia a Cova una copia della stessa, per un esame preventivo. La bozza di deliberazione viene inoltre trasmessa alla segreteria, per la messa all’ordine del giorno della successiva seduta di giunta comunale. Un iter quindi sviluppatosi con massima attenzione, in ben quattro anni, seguito, proposto e sostenuto personalmente da Ilaria Cova, che in tutto questo periodo ha ricoperto il ruolo di assessore competente.

Alla seduta di giunta del 22 gennaio, però, l'ex vicesindaco non si presenta e poche ore prima consegna al protocollo una lettera che riporta «pesanti insinuazioni e sospetti rivolti al sindaco, al funzionario dell'area competente, al geometra Sormani, al segretario comunale in carica fino allo scorso luglio, dott. Andolina, all’attuale segretario comunale, dott. Sarnelli e, soprattutto, ai soggetti firmatari della convenzione». Nota in cui «non viene evidenziata, rispetto alle norme, alle leggi e ai regolamenti in vigore, alcuna problematica inerente all’incompatibilità del piano attuativo o all’integrazione della convenzione che si stava andando ad approvare. Del resto Cova, a questo proposito, non aveva mai espresso in giunta (e neppure nella riunione convocata ad hoc, il 15 gennaio) alcuna contrarietà o perplessità».

IL COMMENTO DEL SINDACO

«Questo comportamento risulta incomprensibile e inammissibile – commenta il sindaco –: l’assessore competente su tutta la questione era la stessa Cova, che, oltre ad aver partecipato a tutte le sei sedute di giunta in cui si sono trattati argomenti relativi alla tematica, ha puntualmente proposto e approvato ogni deliberazione fino a martedì 22 gennaio 2019. Gli incontri che si sono svolti a questo riguardo con i soggetti interessati hanno visto quasi sempre la sua partecipazione e quando lei non si è presentata è stata dettagliatamente informata sugli esiti dalla Sindaco e dal Geom. Sormani. I fatti sono chiari, dimostrati senza ombra di dubbio dalla documentazione: la procedura si è svolta nella massima trasparenza e correttezza normativa. Siamo certi di aver condotto tutto il procedimento in modo irreprensibile, in piena rettitudine e a massima tutela degli interessi comunali. Sarà quindi nostra premura procedere in tempi brevi all’approvazione in giunta dell’ultima delibera, quella che ha scatenato il casus belli e che, in realtà, si configura come un adeguamento alle richieste della commissione paesaggistica di Città Metropolitana e che nulla sposta dal punto di vista edilizio, limitandosi a prevedere un ampliamento della superficie arborea. Ho già provveduto inoltre a rivolgermi ad un legale, per valutare tempi e modi a tutela della mia persona e dell’ente che ho l’onore di rappresentare». 

«Se un assessore ha qualche dubbio su qualsiasi argomento, è normale, anzi doveroso, che lo condivida con la giunta e il gruppo di maggioranza – prosegue Biondi –. Se pensa di avere informazioni o conoscere fatti che possono essere significativi nella valutazione di un progetto, non può tenerli riservati, per poi usarli al fine di costruire una nota che – oltre a contenere notizie poco pertinenti e per nulla rilevanti rispetto all’iter autorizzativo che il comune deve seguire – si rivela colma di insinuazioni forse diffamatorie e certamente inutili al fine di una discussione».

«Il motivo per cui l’ex assessore Cova abbia fatto tutto ciò – conclude la prima cittadina – ci è ignoto, anche perché non ci ha dato modo di chiederle spiegazioni. Ci ha colto di sorpresa e non sappiamo come interpretare il suo comportamento. Sia ben chiaro, però, che chi compie un'azione di questo tipo non può non aspettarsi che la rottura di un rapporto che si basa sulla fiducia. Pur non avendo alcuna certezza, sorge il dubbio che ci sia una relazione tra questo comportamento e le notizie, filtrate anche a mezzo stampa (e da Cova sempre smentite davanti al gruppo), di un suo presunto impegno in altre liste in vista delle prossime elezioni».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Gennaio 2019
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