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La Tela fa “litigare” la politica e la saracinesca rimane abbassata

Botta e risposta tra il M5S e il sindaco Michele Cattaneo sulla vicenda legata a La Tela, l'osteria sociale nata sulle ceneri di un locale sottratto alla criminalità organizzata

La notizia della chiusura de La Tela, l’osteria sociale nata sulle ceneri di un locale sottratto alla criminalità organizzata, era arrivata come una doccia fredda per Rescaldina a metà settembre, quando Arcadia aveva comunicato l’intenzione di restituire le chiavi dell’immobile a Piazza Chiesa. Ora La Tela torna ad accendere l’agone politica rescaldinese

I DUBBI DEL M5S I primi a (ri)salire sul “ring” dialettico sono i pentastellati. «Capire realmente cosa stava succedendo è stato oggettivamente difficile – sottolinea il Movimento 5 Stelle –. Mezze frasi, condizionali, dei forse, ma niente di chiaro, che stabilisse una volta per tutte come stavano le cose. Nel frattempo giunta e sindaco, che fino a questa estate si erano legati a filo doppio al nome de La Tela, rivendicandone in tutte le occasioni possibili la paternità, con un’inversione di 180 gradi ne affibbiavano in toto sia la nascita che l’evoluzione alla giunta precedente (quella guidata dall’ex primo cittadino Paolo Magistrali, ndr), lasciandoci sinceramente perplessi. Un’acrobazia politica che suonava parecchio come “Finché funziona è tutto merito mio, se non va più è colpa tua”. Nel mentre di queste giravolte, da Arcadia arrivava all’amministrazione, a metà ottobre, una comunicazione per informare il comune che avrebbe prorogato la chiusura de La Tela fino al 31 ottobre – chiusura motivata dalle grosse perdite riportate nella gestione del ristorante – e che nel frattempo avrebbero valutato “le soluzioni per poter continuare ad operare”. Quindi, quello che tutti per due mesi davano per certo, certo non lo era per niente. Le famose chiavi riconsegnate di sabato, come una doccia fredda, non erano state riconsegnate affatto, e il locale rimaneva nelle disponibilità di chi lo aveva gestito fino a luglio e poi lo aveva chiuso. Nessun bando si sarebbe potuto riscrivere per riaffidare il locale, in quanto il gestore non era uscito, ma rimaneva legittimo comodatario del bene. Nessuno aveva capito niente di tutto ciò, forse perché chi sapeva nulla, ha spiegato. Ottimo. La solita gestione “diversamente trasparente”».

«Abbiamo così approfondito la questione, andando ad analizzare il contratto con cui il bene è stato affidato in comodato d’uso ad Arcadia, ed effettivamente presenta alcune gravi lacune, in quanto non tutela la collettività da episodi come questo – continua il M5S –. Il gestore può tenere chiuso indefinitamente il locale, come sta facendo, senza che il comune possa legittimamente rientrare in possesso del bene. Frutto di una svista oppure è stato un regalo che la giunta Cattaneo ha voluto fare ad Arcadia? La bozza di contratto è stata approvata con una delibera di giunta (n. 161), quindi se si è in questa situazione la responsabilità, per quanto ci riguarda, è tutta di chi ha approvato questa bozza, cioè della giunta Cattaneo. Inoltre, nelle tante esternazioni delle settimane scorse, il sindaco più volte ci ha detto che non era al corrente delle difficoltà economiche che affliggevano la gestione de La Tela; ma questo sinceramente non è possibile, visto che il contratto prevede, all’articolo 3 comma K, che annualmente sia consegnata al comune una “copia del bilancio di esercizio e una relazione dettagliata sull’attività svolta, dalla quale si evincano i risultati raggiunti, con particolare riferimento al progetto”. Insomma, se le cose andavano male, dalla relazione sarebbe dovuto emergere, sempre che questa relazione sia stata fatta. Sui bilanci invece, abbiamo avuto modo di consultare l’ultimo, e sinceramente siamo allibiti. Un bilancio generale in cui compare tutta l’attività economica del comodante (Arcadia, il cui settore principale è la manutenzione del verde), dove non è possibile scorporare le voci concernenti la gestione de La Tela da tutto il resto: lo riteniamo inaccettabile, e siamo sorpresi che l’amministrazione comunale non abbia rispedito al mittente un documento del genere, oggettivamente inutile ai fini di verifica. Ci siamo quindi mossi richiedendo copia di tutti i bilanci passati e delle relative relazioni. Poi potremo fare le opportune valutazione politiche».

«Chiudiamo infine ricordando, in tema di soldi spesi (altra voce che si è inseguita in queste settimane per il paese), che il locale è stato interamente ristrutturato grazie ad un contributo regionale (quindi soldi pubblici) pari a 175.000 euro, incassati grazie a delibera di giunta n. 171 del 12 dicembre 2012. Il contratto prevede inoltre che le spese di gestione ordinaria e straordinaria, tributi, autorizzazioni, utenze siano a carico del gestore. Se qualcuno pensa che le cose siano invece andate in maniera diversa, può richiedere i documenti tramite un accesso agli atti, come facciamo noi, e se fosse vero, chi ha preso queste decisioni sarà chiamato a risponderne. Per ora, però, chi ha messo la gran parte dei soldi pubblici ne La Tela (giustamente, diciamo noi) non è stata la giunta Cattaneo, ma la giunta Magistrali. Seguiamo da vicino l’evoluzione degli eventi, nonostante la poca trasparenza con cui sono gestiti, augurandoci che quello che avrebbe dovuto essere un luogo simbolo di legalità e trasparenza, possa tornare (o iniziare) ad esserlo quanto prima».

LA REPLICA DEL SINDACO – Dubbi, quelli del Movimento 5 Stelle, che il sindaco Michele Cattaneo respinge però al mittente. «Come al solito il Movimento 5 Stelle dice poco nel comunicato, ma tenta di lasciare intendere: il solito modo “dico e non dico”, per non assumersene fino in fondo la responsabilità – ribadisce il primo cittadino –. Parlano di “regalo ad Arcadia” ma sono sicuro che, con il senno di poi, Arcadia avrebbe preferito fare a meno di questo regalo. Inoltre, secondo il Movimento 5 Stelle io non avrei risposto alle loro domande, ci sarebbe stata poca trasparenza, parlano di mezze verità, di condizionali. Io però ricordo che dell’argomento si è parlato anche in consiglio comunale e anche fuori dalla sede istituzionale mi sono sempre prestato a rispondere: non hanno fatto nessuna domanda, neanche una. Se avessero voluto delle risposte, avrebbero potuto fare delle domande. È interessante anche che abbiano inviato il comunicato stampa, l’abbiano postato sui social e, solamente dopo, abbiano presentato la richiesta di accesso agli atti in comune. Ma come? Nel comunicato scrivono “Ci siamo quindi mossi richiedendo copia di tutti i bilanci passati e delle relative relazioni. Poi potremo fare le opportune valutazione politiche” e invece l’hanno fatto solo dopo? Logicamente, se la richiesta viene avanzata dopo, le risposte non possono certo arrivare prima».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Novembre 2018
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