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Niente nidi gratis, Nerviano in Comune contro la maggioranza

La lista di centrosinistra: "Mentono sapendo di mentire"...

(c.l.) Una maggioranza che a parole dice di voler aiutare la famiglia e i nervianesi, mentre nei fatti si smentisce da sola. Questa, secondo Nerviano in Comune, la verità sulla amministrazione composta da Lega Nord, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano. Il caso portato in esempio è l'aumento delle tariffe degli asili nido comunali, che ha causato l'impossibilità per i genitori di fare richiesta per la misura nidi gratis messa in campo da Regione Lombardia.

«La scelta operata dall’attuale maggioranza di alzare le tariffe del nido comunale di oltre il 20% – spiegano dalla lista civica di centro sinistra – ha di fatto reso impossibile per il Comune di Nerviano, di usufruire di questa opportunità concessa da Regione Lombardia, che poneva come limite quello di non procedere con un ritocco al rialzo delle rette già in vigore».

Le spiegazioni esposte dall'assessore all'istruzione Sergio Girotti in consiglio comunale, secondo Nerviano in Comune, non sarebbero complete: le linee guida del Piano di Zona del Legnanese di omogeneizzare le tariffe degli asili nido sarebbero linee di indirizzo e non obblighi da seguire per ogni amministrazione e Nerviano godeva già di un sistema a tariffe differenziate in base all’ISEE. «Non sussiste quindi per il nostro ente – chiude Nerviano in Comune -, nessun obbligo di adeguamento alle tariffe del Piano di Zona per poter accedere a quanto previsto dalla delibera della Regione».

Di seguito la posizione integrale di Nerviano in Comune.


Mentono sapendo di mentire!

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, svoltasi nella serata di giovedì 29 giugno, è stata discussa la mozione presentata congiuntamente da tutte le minoranze sul tema della misura “Nidi Gratis”, grazie alla quale, alcune famiglie che frequentano attualmente il nido comunale, hanno visto azzerarsi la retta di frequenza, poiché al di sotto di una determinata soglia ISEE.

In sintesi, le opposizioni hanno chiesto all’attuale Maggioranza, ed in particolare all’Assessore Girotti, di mettere in atto tutte le azioni utili, al fine di consentire alle famiglie che frequenteranno il Nido di Pimpa da settembre 2017, di poter usufruire ancora di questa esenzione, così come avvenuto per l’anno educativo in corso.

La scelta operata dall’attuale Maggioranza, di alzare le tariffe del nido comunale di oltre il 20% ha di fatto reso impossibile per il Comune di Nerviano, di usufruire di questa opportunità concessa da Regione Lombardia, che poneva come limite quello di non procedere con un ritocco al rialzo delle rette già in vigore.

È quantomeno bizzarro dover rammentare alla Maggioranza Lega, GIN e Con Nerviano che, al centro del loro mandato elettorale hanno posto la Famiglia con tutti i suoi interventi a corollario, come il soggetto da favorire e sostenere, poiché risorsa per l’intera comunità. Non c’è che dire, ottimo spot elettorale, sennonché le azioni che hanno contraddistinto il loro agire politico si siano poste in contraddizione con quanto promesso ai nervianesi.

La scelta di alzare le tariffe, facendo cassa anche sui redditi più bassi, (basti pensare che sotto il minimo vitale la retta è stata aumentata di oltre il 50%), si caratterizza per il suo essere in contrasto con la dichiarazione sopra menzionata, poiché, in una congiuntura socio-economica complessa come quella degli ultimi anni, la decisione di aumentare la contribuzione a carico delle famiglie e dei singoli, già sufficientemente provati dal sistema fiscale italiano, non brilla certo per lungimiranza.

È ancora più curioso costatare come la compagine leghista dell’attuale Maggioranza, quando sedeva tra i banchi dell’opposizione, aveva strumentalmente alzato gli scudi rispetto alla proposta di modificare il numero minimo di utenti entro il quale attivare uno specifico servizio, mentre ora si fa paladina dello strampalato concetto secondo il quale non è corretto che la comunità nervianese si faccia carico di un servizio usufruito da pochi. Probabilmente ignorano che in Italia, il sistema del welfare di prestazioni essenziali, come il diritto allo studio, l’accesso alle cure e ai servizi socio-assistenziali sia garantito da tutti i cittadini che pagano le tasse, a prescindere che questi accedano o meno ad un determinato servizio.

Ancor più paradossale, oltre che poco corretto, è il tentativo dell’Assessore alla partita di affibbiare ad altri la responsabilità che è invece totalmente in capo all’attuale Maggioranza.

Ma ricostruiamo i fatti così da renderli inequivocabili una volta per tutte. La precedente amministrazione ha partecipato ai lunghi lavori del Tavolo Politico del Piano di Zona del legnanese al fine di arrivare all’approvazione del Regolamento ISEE che disciplina l’accesso e le modalità di attuazione delle prestazioni sociali e socio-educative, con il quale si sono poste le basi per arrivare nel tempo ad una modalità di erogazione omogenea dei servizi a livello d’ambito. Durante la seduta del Tavolo Politico del 17 maggio 2016, i tecnici allora incaricati hanno reso noto alla componente politica il lavoro di analisi della situazione tariffaria del legnanese, arrivando a proporre delle ipotesi tariffarie e un nuovo metodo di calcolo lineare delle stesse. L’unico impegno assunto in quella sede è stato quello di utilizzare gli elaborati dei tecnici come base d’indirizzo cui i singoli comuni avrebbero dovuto tendere, (l’uso del condizionale non è casuale), in un'ottica di omogeneizzazione nella determinazione del sistema tariffario, fermo restando la sovranità delle singole Giunte di determinare le rette da porre in essere nei propri enti.

Per completa trasparenza, riportiamo un estratto del verbale di quella seduta del Piano di Zona: “Al termine della discussione, il Tavolo Politico condivide i documenti elaborati dai tecnici (allegati al presente verbale ne costituiscono parte integrante) che verranno portati ad approvazione nelle Giunte quale indirizzo a cui i comuni dovrebbero tendere in un'ottica di omogeneizzazione nella determinazione del sistema tariffario, fermo restando il rispetto dei regolamenti vigenti e degli equilibri di bilancio (art. 34 del regolamento)”.

Detto ciò è quantomeno evidente la grottesca necessità di scaricare su altri le scelte compiute dall’attuale Giunta che di fronte ad una decisione impopolare come quella di alzare le tariffe ha stabilito di puntare il dito contro chi c’è stato prima di loro, riponendo la fiducia nella scarsa conoscenza dei fatti.

Se tutto ciò non fosse sufficiente, l'Assessore Girotti ha inoltre deciso di puntellare la SUA scelta di alzare le tariffe, con un’altra affermazione secondo la quale, la delibera della Giunta Regionale in materia “Nidi Gratis”, riportava un passaggio che vincolava l'adesione alle tariffe del Piano di Zona per poter accedere alla misura. Non vogliamo pensare che l’Assessore non sia in grado di comprendere un atto amministrativo, ma ricoprendo “solo” da un anno questa posizione, probabilmente gli è sfuggito che il Comune di Nerviano si è già dotato da anni di un sistema a tariffe differenziate in base all’ISEE. Non sussiste quindi per il nostro ente, nessun obbligo di adeguamento alle tariffe del Piano di Zona per poter accedere a quanto previsto dalla delibera della Regione.

Ricordiamo inoltre, che l’attuale Maggioranza ha di fatto confermato tutte le aliquote legate alla tassazione locale, tanto contestate quando sedevano tra i banchi della Minoranza, mantenendo inalterata la pressione fiscale locale rispetto al passato, con l’aggravante, di aver alzato le tariffe dei servizi a domanda individuale.

Al netto di tutto restano i fatti, e cioè che dal prossimo settembre i Nervianesi non potranno più accedere alla misura Nidi Gratis, e se tutto ciò non fosse sufficiente, tutte le famiglie, comprese quelle che non avevano avuto accesso alla misura della Regione, dovranno fare i conti con importanti aumenti tariffari stabiliti. Ci auguriamo che l’attuale Maggioranza riveda quanto già stabilito e faccia un passo indietro a prescindere da tutte le scuse addotte.

Della serie paga e taci “pantalone” nervianese…chissà mai che il motto dell’ex consigliere Massimo Cozzi, oggi Sindaco, possa risvegliare nella sua Maggioranza un briciolo di responsabilità e onestà intellettuale.

Nerviano in Comune

Redazione
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Pubblicato il 03 Luglio 2017
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