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Palio di Legnano

Innovativo, corposo e originale: il progetto televisivo del Palio di Legnano si proietta nel futuro del digitale

Il progetto video ha presentato vari aspetti che possiamo raggruppare in una iniziativa innovativa, un programma corposo e una impresa originale. E già si pensa ad altre novità tecniche e di contenuto per il 2026

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Incaricato dalla Fondazione Palio di Legnano di coordinare l’aspetto tecnico e il gruppo dei commentatori del progetto televisivo, il nostro direttore, Marco Tajè, ha raccolto alcune considerazioni che pubblichiamo qui sotto.


Il progetto video, che ha compreso anche la diretta televisiva del palio, ha presentato vari aspetti che possiamo raggruppare in una iniziativa innovativa, un programma corposo e una impresa originale.

Innovazione tecnica

Quando nel novembre scorso è stata lanciata l’idea di una produzione interna alla Fondazione con un ” progetto streaming”, la discussione è stata profonda con l’assistenza di tecnici ed esperti del settore. La decisione era fondamentale perchè si stava lasciando una strada ormai conosciuta in tutti i suoi pregi e difetti, per affrontarne una nuova sconosciuta. Arrivati al dunque, con una assunzione di responsabilità e di rischi, siamo stati supportati da Marco Cattaneo e la sua società (Communication & entertainment solutions), che garantiva una soluzione digitale di assoluta qualità, aiutato a sua volta da Roberto Ricco e dal gruppo di Officinaidee. Cattaneo era conosciuto nell’ambiente per la sua esperienza ultradecennale nell’assicurare l’emissione audio di tutte le cerimonie di rito e degli eventi al Campo. La produzione video è stata una gradita sorpresa. Altrettanto esperto e qualificato, Ricco ha offerto il solito, fondamentale contributo. Cattaneo e Ricco, insieme ai loro collaboratori, hanno offerto l’immagine di un binomio ormai inscindibile.

Programma corposo

Il cambio della tecnologia ha avuto conseguenza diretta una diversa emissione televisiva, con il ritorno di Rete 55. La TV varesina ha favorito l’inserimento nel palinsesto dei programmi di diversi eventi, oltre alla tradizionale diretta della sfilata e della corsa al Campo. Anzitutto, i telespettatori hanno potuto rivedere sul piccolo schermo la Provaccia – Memoria Favari, come non accadeva dal 2005. Quindi le tre tavole rotonde, la messa sul Carroccio e la partenza della sfilata storica da Largo Tosi. Una copertura televisiva mai registrata in precedenza, oltre a quella assicurata dai social del Palio di Legnano, del “Collegio”, della Famiglia Legnanese e di quelli delle testate giornalistiche che hanno aderito al bando della Fondazione.

palio legnano

Progettazione originale

Proprio la copertura digitale e televisiva così ampia ha portato a creare un gruppo di commentatori arrivato a 13 unità. Nel comporre questa squadra, abbiamo dato spazio e visibilità ai giornali media-partners (Luigi Crespi, Laura Defendi e Francesca Bianchi), alla redazione di Rete 55 (il direttore Matteo Inzaghi è stato il conduttore principale della Provaccia e del Palio, con Chiara Milani e Mattia Boria), a enti ed associazioni coinvolte tutto l’anno nel fare Palio (Tiziano Biaggi per il “Collegio”, Rossella Oldrini per l’Oratorio delle castellane, Federica Tacchi per la parrocchia San Magno, Alessandro Natali, Matteo Garegnani, Davide Bartesaghi e Mauro Nebuloni, per la Fondazione Palio). A loro si è aggiunto Luca Pagani, videomaker, per alcuni contributi video. Tanti di loro avevano già avuto esperienze televisive, altri erano all’esordio. In maggior parte uomini, ma anche una abbondante quota rosa.

Prospettive future

«Superata la fase della necessità o meno di ricorrere a una produzione in streaming e convinti di aver intrapreso una strada che è piaciuta, adesso possiamo affrontare altre novità sempre su percorso moderno di comunicazione multimediale, rendendo il processo più coinvolgente e efficace», il commento odierno di Massimiliano Roveda, consigliere della Fondazione incaricato di curare il progetto video, che ha poi spiegato: «una nuova idea, l’anno prossimo, potrebbe essere un documentario di circa 45 minuti, con le immagini più importanti della filata e della corsa, per raccogliere l’interesse di emittenti  nazionali. Pensiamo a una puntata zero che porti poi a risultati importanti». Ormai, calato il sipario sul Palio 2025, insomma, si pensa già al Palio 2026, quello che celebrerà 850 anni dalla battaglia di Legnano. Qui, si corre più veloci dei purosangue… auguri a chi curerà il nuovo progetto.

Marco Tajè

Redazione
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Pubblicato il 30 Maggio 2025
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