Ivanov nella stalla dell'Onda dopo il trionfo in Piazza del Campo (foto MN)

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(m.t.) – Mentre il capitano del Drago seguita a parlare di una "mossa chiaramente irregolare" in quanto Bruschelli sarebbe partito ancor più di rincorsa rispetto a Zedde, che di rincorsa nei canapi doveva davvero entrarci, la festa degli ondaioli cresce sempre più forte e intensa. La contrada di Malborghetto non vinceva dal 1995. Gigi Bruschelli ha rotto il digiuno e, con la sua personale tredicesima vittoria, è a un solo passo dal primato di Andrea Degortes.

Doveva andare così e le lamentele del Drago fanno il solletico a un ambiente ancora una volta ai piedi del Re della Piazza.

Solo otto le contrade al canapo. Fermi nelle rispettive stalle i mezzosangue della Tartuca e della Chiocciola, a causa di infortuni sui quali, oggi, in tanti stanno facendo riflessioni importanti: cavalli fin dall'inizio inadatti alla corsa senese oppure esperti non in grado di valutarne in pieno le condizioni?

Dei tre giri di piazza poco da dire. Bruschelli è partito quando ha visto Zedde (Bruco) avvicinarsi al verrocchino. E' bastata quella breve rincorsa per prendere la testa e non lasciarla più, nonostante i tentativi prima di Atzeni (Aquila), poi di Mari (Giraffa) e quindi di Migheli (Nicchio). Mai nelle prime posizioni Bartoletti (Drago) e Mulas (Selva). Caduto al primo Casato, Chessa (Leocorno).

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A sinistra, Silvano Mulas al canapo con la Selva; a destra, la "stalla" dell'Onda, con Mirco Gentilini barbaresco, Leonardo Scelfo vice barbaresco e Iacopo Castagnini guardia fantino (Foto MN)