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Palio di Legnano

IL BARBERO RILANCIA L'IMMAGINE DEL CAVALLO PUROSANGUE

IL MOVIMENTO IPPICO LEGNANESE CRESCE DI QUALITA' E IMPORTANZA

Si chiude il sipario sulla stagione delle corse a pelo organizzate dal Barbero. Sulla pista in sabbia dell’Usignolo si è tenuto infatti domenica il Gran Premio Banca di Legnano, capace ancora una volta di riscuotere un successo di pubblico al di sopra delle più rosee previsioni. Il trofeo è andato a Valter Puscedu vincitore quest’anno al Palio con la Flora. Alle sue spalle Donatini  che in due giri aveva superato prima Bandini e poi Dino Pes: quest’ultimo è giunto terzo dopo aver dominato nelle batterie vincendo due corse. In finale anche Virginio Zedde e Maurizio Farnetani arrivati lontani dai primi Con un pubblico di circa mille persone, da segnalare la presenza di alcune dirigenze di Fucecchio e di Asti. In rappresentanza della Banca di Legnano Alessandro Carnevali, che ha proceduto alle premiazioni, insieme al presidente del Barbero, Renato Sesler, al Cavaliere del Palio, Guido Barbin e al Gran maestro del Collegio, Alberto Romanò.

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La premiazione della corsa al mattino, con il mossiere Bircolotti  (a sinistra) nelle vesti di ospite d'onore.


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Una prima considerazione tecnica. Pusceddu ha corso con la determinazione che gli riconosciamo sempre quando ha qualcosa da mostrare. Alle corse erano presenti dirigenti di Asti  e di Fuceccio inoltre si presentava per la prima volta come fantino di Legnarello, contrada in cui aveva esordito a Legnano sette anni fa. Ha vinto, partendo subito in testa, non ha mai permesso agli altri di avvicinarsi.  Tra i ‘promossi’, senz'altro Donatini, bravo nelle batterie e in finale, Dino Pes e Bandini. Modesta la prova dei vari Buce, Pagliai, Canu (ultimo in batteria) e Zeddone.

Cavalli.
La gestione legnanese dei purosangue è di ottimo livello. Dopo i vari exploit dei cavalli della “banda” di S.Magno con Marco Barlocco, Alberto Oldrini e Alessandro Natali in eterno movimento, ecco adesso emergere alla grande la scuderia ben rifornita di S.Domenico dove Fedeli e C. stanno imponendo all’attenzione generale non solo il già ben noto Rockness, ma pure altri elementi tra cui questa “Dominghetta” con la quale Donatini ha realizzato un’incredibile rimonta nella seconda batteria, passando dal quinto al primo posto, con sorpassi all’interno e all’esterno da lasciarci a bocca aperta. La soddisfazione di noi legnanesi è stata poi quella di vedere altri “nostri” purosangue emergere nel lotto dei partenti, come “Rinki”, portato al successo nella prima batteria da Dino Pes, “Il Gatto” di Battista Berra e “Decio Meridio” dell’appassionato Paolino, dominatori della terza eliminatoria e protagonisti anche in finale.

Il mossiere – I giudizi positivi hanno superato di gran lunga quelli negativi. Insomma, Giancarlo Matteucci sembra aver superato l’esame del debutto, anche se delle cinque mosse date, almeno tre sono state mosse ‘giovani’. Non appena c'era la sensazione di un allineamento, giù il canapo e via. Soltanto nella seconda batteria, abbiamo avuto tre partenze false e, come poi ha confermato lo stesso Matteucci, almeno una tra loro era apparsa migliore di quella considerata valida. Alla fine, comunque, i fantini non hanno mai fatto polemiche e hanno sempre accettato la mossa, compreso Zedde, quando è rimasto fermo come un palo della luce. Che ci sia in atto da parte degli stessi fantini un progetto per portare a maggio Matteucci sul verrocchio? Non lo crediamo anche perché, se Bircolotti dovesse dare ancora la sua disponibilità (oggi più che mai possibile), da qui niente e nessuno potrà mai allontanare il mossiere aretino.



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Pusceddu, lanciato verso la vittoria, inseguito da Dino Pes, Bandini, Donatini, Zedde e Farnetani

Il Barbero – L’entusiasmo, la passione, la competenza di Renato Sesler, Alberto Oldrini, Marco Barlocco, Alessandro Natali, Andrea Clerici, Andrea Grimi, Peppo Faggionato, Felice Pastori, tanto per fare qualche nome non si discute. In tre anni, Il Barbero si è fatto conoscere e apprezzare anche fuori Legnano. Sarà un dato anche di scarso spessore, ma l’omaggio con il quale Salvatore Lomanto ha voluto salutare gli organizzatori legnanesi ha fatto capire quanto sia entrato in profondità anche in chi appare rude e burbero lo spirito collaborativo del Barbero. Oggi, a Legnano, non aiutare questa associazione (nata per iniziativa del Collegio dei capitani) significherebbe perdere una enorme occasione di crescita per l’intero movimento paliesco. Alcune contrade l’hanno capito, altre un po’ meno. Meno male, comunque, che c’è sempre la Banca di Legnano.

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La premiazione del Gran Premio Banca di Legnano


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Pubblicato il 08 Ottobre 2008
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