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Profughi: privati e parrocchie aprono le porte

Presentato il progetto di seconda accoglienza proposto dai Padri Somaschi... Un anno e mezzo di progetti in città al centro di via Quasimodo

Emergenza profughi: Legnano risponde con un progetto di seconda accoglienza attraverso il coinvolgimento di associazioni e parrocchie. Al centro di prima accoglienza di via Quasimodo, occupato da 25 ragazzi, si aggiungerà un percorso d'integrazione dedicato ai migranti già presenti sul territorio e titolari o richiedenti di protezione internazionale.

Per 24 mesi saranno a disposizione 15 posti letto in 4 abitazioni tra Legnano e  Canegrate. Strutture offerte dalla comunità e dalle parrocchie. Nel contempo resteranno attivi i 25 posti letto nel centro dell'Oltresaronnese dove, a rotazione, verranno accolti nuovi profughi inviati dalla Prefettura di Milano.

Questo il progetto "So.Le. che accoglie", che entro lunedì 15 febbraio verrà presentato al bando Ministeriale Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) per accedere al finanziamento di 219 mila euro. Il nuovo servizio è stato spiegato nella commissione comunale dall'assessore ai Servizi Sociali Gian Piero Colombo. Con lui nella Sala Stemmi del Comune, Valerio Pedroni e Paola D'Ambrosio responsabili locali della Onlus "Padre Somaschi" e ideatori, con la cooperativa "Intrecci", del piano d'accoglienza. Presente anche il prevosto della città, monsignor Angelo Cairati.

«La Prefettura continua a chiedere ai Comuni di accogliere nuovi profughi – spiega l'assessore -. Al posto di aggiungere posti letto in via Quasimodo, rispondiamo con un progetto di seconda accoglienza. Intendiamo completare la rete di accoglienza profughi costruendo un percorso d'integrazione per evitare di subire migrazioni di massa che andrebbero fuori controllo. Con il progetto Sprar, vogliamo portare avanti coloro che sono già presenti sul territorio proprio come i profughi legnanesi. Attualmente abbiamo come partner Canegrate. I Comuni che vorranno aderire, in seguito, potranno mettere a disposizione la loro rete di volontariato».

Entro il mese di aprile verrà comunicata la decisione del Ministero. Se il responso sarà positivo, il progetto partirà entro il mese di giugno. I 4 appartamenti saranno aperti solo in caso di approvazione del progetto e saranno utilizzabili dai profughi da 6 a 12 mesi.

«Dare continuità e sviluppo alle attività di accoglienza a favore di richiedenti protezione internazionale. Questo è il nostro obiettivo – raccontano i due volontari Valerio e Paola (nella foto con monsignore in centro) -. Con questo progetto continueremo a lavorare su piccoli nuclei assicurando risultati e mantenendo il controllo della situazione. Il servizio di prima accoglienza attivato nel 2014 ci ha permesso di realizzare una rete di associazioni con le quali continueremo a collaborare. Da ricordare il coinvolgimento delle parrocchie: un'abitazione è la canonica della Madonnina al Redentore. Un'altra abitazione è all'interno di una casa di corte messa a disposizione da privati legnanesi e poi abbiamo le due abitazioni canegratesi».

Una sfida per i "Padri Somaschi". «Non c'è certezza che al progetto di seconda accoglienza riescano ad accedere i profughi di Legnano seguiti da noi – affermano i responsabili -.  Sottolineiamo però che nel progetto chiediamo di poter offrire il servizio di seconda accoglienza ai profughi di via Quasimodo che hanno già seguito corsi utili per l'integrazione. Ci auguriamo che questa richiesta venga accolta».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Febbraio 2016
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