Tra racconti e speranze per il futuro, i profughi ospitati a Legnano hanno incontrato monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes e consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti.

Stamattina, sabato 7 novembre, monsignor Perego ha visitato il centro di accoglienza in via Quasimodo confermando che il progetto di accoglienza di Legnano va a collocarsi tra i migliori di tutta Italia. All'evento "Ad un passo da noi: per una Chiesa in uscita”, organizzato dall'Azione Cattolica locale, hanno partecipato il sindaco Alberto Centinaio con gli assessori Gian Piero Colombo e Chiara Bottalo. Con loro monsignor Angelo Cairati, don Antonio e gli operatori della Fondazione "Padri Somaschi" che gestiscono il centro. Presenti anche Pinuccia Boggiani presidente dell'Auser Ticino Olona che ha illustrato le attività che i 25 profughi hanno svolto con l'associazione e la consigliera comunale Monica Berna Nasca.

«Quest'iniziativa è nata dalla volontà di diversi giovani coinvolti nel percorso di accoglienza profughi – spiega Gianni Borsa a margine dell'incontro -. Ho deciso di fare da tramite tra i ragazzi e monsignor Perego che ha accettato subito l'invito. Il centro di Legnano è considerato una "perla" in quanto i 25 profughi non sono abbandonati a se stessi. Sono tutti seguiti e coinvolti in iniziative di volontariato».

Il primo cittadino dopo l'intervento di monsignor Perego si è complimentato con i Padri Somaschi «Nonostante le difficoltà siamo riusciti a gestire al meglio questo progetto – ha affermato il sindaco – Noi abbiamo dato la nostra accoglienza e i profughi, in cambio, hanno partecipato attivamente alla realtà sociale della città».

Alcuni profughi hanno parlato del loro viaggio della speranza. Storie quest'ultime che, come ha ricordato Berna Nasca, sono state raccontate in alcune scuole di Legnano. Come ha sottolineato l'assessore Bottalo, numerose istituti scolastici stanno registrando una alta percentuale di allievi stranieri, «fenomeno che conferma quanto il processo integrativo si stia evolvendo».

Ricordiamo che, attualmente, nel centro in via Quasimodo sono rimasti 23 profughi, in attesa dell'esito della seconda commissione territoriale, mentre due sono stati accettati come rifugiati e si trovano nel centro di accoglienza di secondo livello a Milano. Come conferma l'assessore Colombo «la Prefettura non ci ha comunicato nessun nuovo arrivo ma, vista la situazione attuale, siamo pronti a tutto. Abbiamo cercato di realizzare un sistema di rete integrata per gestire il fenomeno e permettere ai profughi di usufruire di tutti i servizi per poter essere integrati».