Buongiorno, uno scoiattolino è stato investito davanti a casa mia ed è lì sull’asfalto morto e mezzo schiacciato (la foto di uno scoiattolo ben vivo è d’archivio, ndr). Una pena a vedersi. Chiamo Amga per segnalare la sua presenza e fare in modo che venga portato via. Mi collegano a un numero verde e spiego alla gentilissima signora il problema. A sua richiesta lascio il mio indirizzo e il recapito telefonico e mi assicura che è competenza di Amga rimuovere l’animale. Dopo una mezz’ora mi chiama un’altra signora dipendente Amga e mi dice che, invece, loro non sono autorizzati ad intervenire. Trattandosi di un animale selvatico e non  per esempio di un gatto, devo contattare l’Asl e mi fornisce un numero telefonico che chiamo subito. Mi risponde una gentilissima signora, ma mi riferisce che non è loro competenza .Quindi  mi suggerisce di chiamare il Servizio Veterinario e mi lascia un recapito telefonico che subito contatto. Risponde un’altra cortese signora che guarda caso, ripete il solito ritornello: non compete loro rimuovere l’animale morto.

Che fare? Mi dice di chiamare la Polizia Municipale di Legnano. Lo faccio subito e parlo con un gentile vigile a cui racconto il tutto. Purtroppo loro intervengono solo con animali vivi, ma mi rassicura, capisce il mio disagio e farà in modo che il povero animale venga portato via.

Tutto questo nella giornata di ieri mattina. Passa tutto il pomeriggio e non si fa vivo nessuno, intanto qualcuno mosso a pietà ha spostato il cadaverino più vicino al marciapiede in modo che non venga schiacciato ulteriormente.

In mio soccorso è venuto il destino: oggi , primo mercoledì del mese, passano con il camion a lavare la strada e così lo scoiattolo viene aspirato e finalmente portato via. Quindi il cerchio si chiude da sé e Amga, pulendo la strada, ha fatto il funerale al poveretto. Sarebbe stato più veloce farlo subito dopo la mia prima segnalazione senza disturbare altri. Devo comunque dire che le persone con cui ho parlato si sono dimostrate tutte molto gentili e comprensive e non è poco, considerato la scarsa educazione di questi tempi. Ho voluto raccontare questa storia, perché ha dell’incredibile e come sia possibile complicare una cosa che avrebbe potuto essere molto più semplice.
Grazie per l’attenzione

Manuela Parini