Può essere un segno dell'attuale crisi globale come può essere un segno della Provvidenza e di S. Magno, patrono della Città, di cui ci si ricorda solo per il giorno di festività lavorativa e per l'omonima piazza moderna piastrellata in marmo.

E' la 2a volta che l'asta va a vuoto e l'amministrazione comunale e la sua partecipata già pensano ad un'altra asta autunnale: ‘errare umanum est, perseverare diabolicum'(mi pare di ricordare), per cui è giustificato disturbare la Provvidenza ed il Santo Patrono.

Perchè cercare insistentemente di depauperare i beni dei Cittadini senza recepire almeno i loro commenti alla difficoltosa e risicata approvazione relativa del Consiglio Comunale ed ai due tentativi susseguenti di messa all'asta ?

E' tutta una cascata di strani ed ingarbugliati eventi che decorrono dalla vendita delle farmacie comunali(che altri comuni limitrofi acquisiscono), passano attraverso un aleatorio pattto di stabilità ed una macchinosa cartolarizzazione(che altri Comuni ignorano) e s'impantanano in aste deserte.

A questo punto si spera che l'amministrazione comunale si ravveda e rimedi agli errori già commessi(vendita delle farmacie) utilizzando i beni comunali, rimasti di proprietà della Cittadinanza Legnanese, per realizzare opere pubbliche necessarie,ma assenti o carenti come si legge e si sente quotidianamente.

Non voglio disturbare l'archivio ma le ultime acquisizioni del Comune di Legnano risalgono all'area del castello e all'area tra le Vie Milano-Girardelli-Matteotti-Diaz : sono state un vero toccasana per la Città e sono state utilizzate per opere d'interesse pubblico, specie per il  verde e per i parcheggi pubblici.

Vogliamo considerare i beni pubblici legnanesi, scampati alla cartolarizzazione ed alle aste, come ipotetiche acquisizioni attuali da utilizzare per opere pubbliche secondo le necessità  ed i desiderata espressi dalla Cittadinanza ?
 
Enzo Prandoni