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PGT, ZONA INDUSTRIALE, E "SENTITO DIRE"

25 Giugno 2010


Ho letto in questi giorni con estrema attenzione l'articolo e le lettere relative al ‘sentito dire’ sul futuro della mia città (abito nel quartiere San Paolo) e volevo esprimere qualche personale considerazione.

Io c'ero agli incontri itineranti del PGT e le parole chiave che sono emerse dai partecipanti erano
– stop al consumo del suolo
– più aree verdi
– estensione del parco alto milanese

Non si è parlato di zona industriale. Neanche un cittadino tra quelli presenti che abbia proposto una bella zona industriale. Come mai ?
Forse perchè una bella zona industriale di un milione di metri quadrati nell'unica zona non cementificata di Legnano non è il desiderio
delle persone che vivono in questo territorio?

Ma andiamo con ordine. Come qualcuno giustamente dice, non bisogna essere contrari a priori. Dunque, vediamo, quali potrebbero essere i vantaggi
per me, cittadino legnanese ?

– Più occupazione ? Un gruppo industriale si insedia in una nuova area e con i suoi vecchi dipendenti che fa ?
li licenzia per assumere qualche legnanese doc? Facciamo gli ottimisti e ipotizziamo pure che ci siano dei nuovi posti di lavoro,
quanti saranno ? Un centinaio ? Che competenze sono richieste ? Quale è il ramo di business di questo gruppo industriale ? Non si può dire ?
Ci fossero anche mille posti di lavoro è una percentuale irrisoria rispetto alla popolazione attiva legnanese che continuerà a spostarsi
sul territorio lombardo per recarsi al posto di lavoro.

– Più ricchezza ? per qualcuno forse. Per chi ha dei terreni in quella zona (un milione di metri quadrati) che potrebbe cedere a buon prezzo (chissà chi li possiede 🙂 ) e per chi magari offre servizi (ristorazione etc.. e commercianti). Per chi ha costruito immobili in questi anni e che ora li ha vuoti e devo trovare qualcuno che glieli comperi (chissà chi è :-)). Ad un onesto lavoratore dipendente che paga tasse comunali, regionali e statali, che ha un mutuo e che ha comprato casa a Legnano perchè è, per ora,  una cittadina ancora vivibile a pochi passi dalla metropoli, che offre molte opportunità lavorative, cosa viene in tasca ? nulla.

– Più aria pulita e meno inquinamento del suolo? per nessuno. Un complesso industriale produce qualcosa e la fase di produzione genera rifiuti solidi
e gassosi che il cittadino legnanese respira e smaltisce.

– Meno traffico e migliore viabilità ? per nessuno. La produzione di questo complesso industriale dovrà essere consegnata, le materie prime dovranno arrivare dall'arteria autostradale più vicina. Un incremento del traffico pesante su Viale Toselli, Novara, e SP 12 è quello che ogni cittadino legnanese vuole senza ombra di dubbio.

Se è previsto che il solo ospedale abbia circa 10000 (diecimila !) accessi giornalieri con la zona industriale quanto traffico ci sarà ?C'e' già una zona industriale a Legnano, proprio nel cuore di Legnano connesso con la ferrovia (che nessuno in Italia usa per trasportare merci rispetto al resto d'europa).

Chissà che fine farà. Immobili residenziali che verranno costruiti dai soliti furbetti ? Siamo un comune con circa 17Km2 di territorio. Circa 14Km2 sono cementificati (è stato detto rapidamente e sottovoce ad una delle serate PGT e spero di aver sentito male).

Ne rimangono 3 liberi. Questi numeri fanno riflettere. Per farsi un'idea di Legnano dall'alto basta andare qui: http://maps.google.com/.Chiudo facendo un'osservazione sul PGT ‘partecipato’.

Questo è un PGT partecipato (http://e21.comune.vimercate.mb.it/content/view/69).
Partecipato nel senso che si è voluto dare i mezzi ai cittadini affinchè potessero partecipare veramente. Sfruttando la tecnologia (internet per esser più chiari) l'informazione raggiunge tutti quelli che abbiano voglia di decidere il futuro della propria città. Posso connettermi da casa, quando ho tempo, leggere, documentarmi e dire la mia opinione. Chi non ha la possibilità di accedere ad internet può esprimere il proprio parere leggendo documenti e compilando questionari distribuiti nelle scuole  e nelle strutture pubbliche del territorio in modo tale che non ci siano barriere per nessuno su questo tema.

Anche il Comune di Legnano ha utilizzato internet (http://pgt.legnano.org/).
Lascio a tutti i naviganti la possibilità di fare un confronto e faccio una proposta al comune e a tutti i consiglieri comunali (maggioranza ed opposizione): perchè in maniera bipartisan (termine che va molto di moda) non chiedete veramente ai cittadini cosa pensano di una possibile area industriale pubblicando online documenti e proposte e dando la possibilità ad ognuno di votare ed esprire il proprio parere ?

Cordiali Saluti
Emanuel Monticelli

Egr.Direttore, ritorno (qui il primo messaggio), lo prometto, per l’ultima volta su questo argomento per fornire le mie contro-considerazioni sull’argomento che sembra, per fortuna, essere molto sentito, nel giusto confronto dialettico assolutamente assente dove, invece, dovrebbe esserci :

Nessuno dei partecipanti agli incontri itineranti del PGT ha espresso la volontà di cementificare l’area e di costruire un nuovo polo industriale

Se è per questo nessuno ha neppure, mai ed in nessun luogo, chiesto una discarica, un depuratore, un carcere ecc. ecc. ecc.
Io per primo, preferirei vivere nelle campagne incontaminate e svegliarmi solleticato da una brezza leggera annunciata dal canto degli uccellini.
Le legittime o utopiche aspettative di ciascuno devono poi fare i conti con quanto è necessario alla collettività per permettere gli stili ed il tenore di vita che tutti vorremmo, che pochi hanno ma dando, quantomeno la possibilità di vivere decorosamente

1.000 posti di lavoro non risolverebbero i problemi dei lavoratori Legnanesi

Beh, io credo che li risolverebbero in buona parte e certo non c’è, purtroppo, da aspettarsi che siano così tanti, sicuramente saranno meno, sicuramente la/le Aziende che si potrebbero trasferire sul territorio porteranno con se molti dei lavoratori necessari, ma altrettanto probabilmente, anche in una prima fase ma soprattutto nel lungo periodo “muoverebbero” una realtà che corre il rischio di diventare asfittica. Ricordo che nei tempi in cui i ritmi e le esigenze di vita non erano alte come oggi, a Legnano erano attive La Cantoni, Il Bernocchi, Il De Angeli Frua, la Franco Tosi, la Manifattura, ed innumerevoli altre realtà, adesso chi di queste esiste ancora ha drasticamente ridotto le sue dimensioni, la popolazione, invece , e quindi il fabbisogno occupazionale, è aumentata in tempi più rapidi, per chi è venuto a mancare, non vi è stato il sostituto o almeno non all’altezza e con le dimensioni tali da poterne sopperire la mancanza.
Chi a Legnano ha un lavoro, per fortuna, certo se lo terrà stretto e continuerà a muoversi sino a raggiungere il suo posto, ma magari, i suoi figli avranno qualche opportunità in più e magari anche lui potrà valutare qualche opportunità di crescita professionale. I benefici, si avvertiranno più in la nel tempo quando e se questa realtà sarà veramente parte integrante del nostro territorio.
La nuova Z.I. non sarà, se ci sarà, una panacea di tutti i mali ma forse potrà essere una goccia che muove le onde sulla superficie dello stagno.
Riguardo i “malefici” che la nuova realtà industriale porterà, nessuno si illuda, se non qui, altrove ci saranno, magari a poche centinaia di metri da dove ora prevista, sul suolo di comuni più poveri e più bisognosi di tasse locali ed oneri di urbanizzazione; l’aria non si pulisce bloccando gli investimenti industriali ma regolamentandoli e, soprattutto, controllando ferramente il rispetto delle regole.

L’ospedale avrà 10.000 accessi al giorno

Sono gli stessi che ora ha nella sua sede attuale, proprio in prossimità di quel Viale Toselli che si vuole liberare dal terribile traffico indotto per gli approvvigionamenti al nuovo polo industriale. Se davvero l’ospedale sarà più piccolo e con meno posti letto al limite il bilancio sarà a favore della riduzione del traffico. Ameno che il problema non sia la sindrome NIMG (not in my garden) e che quindi 10.000 accessi siano un problema solo se avvengono sul suolo di San Paolo.

Chiudo facendo notare che noi Italiani siamo così bravi a lodare gli stranieri per la loro proverbiale efficienza spesso senza riconoscerci meriti indiscutibili che fanno del nostro popolo il migliore al mondo, certo è, però, che all’estero, certi risultati si ottengono anche perché ovunque, ogni opera al servizio della collettività è un vanto per l’intera nazione, da noi sempre un problema possibilmente da evitare.

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.

Stefano P.

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