Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

Ma cosa c’entra l’Associazione Genitori Dairago con una bevanda ALCOLICA?

Generico 19 Feb 2024

23 Febbraio 2024

Navigando recentemente per i canali social locali, e ricevuto pocanzi dal canale Whatsapp istituzionale del Comune di Dairago (+393515811970), mi sono imbattuta in un annuncio che ha sollevato in me sentimenti di delusione e seria preoccupazione. L’Associazione Genitori Dairago, in collaborazione con un gruppo podistico e il Comune di Dairago, promuove un evento gratuito che, vista la natura dell’iniziativa, si preannuncia di ampia partecipazione.
La scelta di includere (eufemismo) nell’immagine promozionale di tale manifestazione l’illustrazione di una bevanda alcolica ha suscitato in me non poco turbamento. Tale decisione sembra infatti sminuire l’importanza di veicolare stili di vita salutari, specialmente in iniziative che coinvolgono, anche solo indirettamente, bambini, giovani, minorenni.
La rappresentazione dell’alcol, simbolo di potenziali rischi, accanto all’attività benefica del camminare, manda un messaggio ambivalente che non può lasciarci indifferenti, che è arduo da spiegare, complicato da districare e interpretare anche per gli adulti.

Significativamente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mette in guardia sul fatto che non esiste un livello sicuro di consumo di alcol per i minori, sottolineando come ogni esposizione possa interferire negativamente con lo sviluppo cerebrale. Studi pubblicati su riviste prestigiose come l’American Journal of Public Health e il Journal of Adolescent Health (altre fonti facilmente reperibili tramite Motori di Ricerca e in Biblioteche) hanno inoltre dimostrato come l’inizio precoce del consumo di alcol sia strettamente correlato a un incrementato rischio di sviluppare dipendenze e comportamenti a rischio in età adulta, oltre a incidere negativamente sullo sviluppo psicofisico.

Queste evidenze scientifiche rendono ancora più preoccupante l’abbinamento di un simbolo alcolico con un’organizzazione che si dedica alla promozione della genitorialità e alla crescita dei bambini, in collaborazione aggravata con un ente pubblico. La legislazione italiana, peraltro, impone restrizioni specifiche sulla pubblicità delle bevande alcoliche, in particolare vietando la pubblicità radiotelevisiva in fascia protetta e in luoghi frequentati da minori, non certamente questo il caso, ma riflettendo la consapevolezza del legislatore dei potenziali danni che il consumo di alcol può arrecare ai più giovani (cfr. LEGGE 30 marzo 2001 n. 125 e Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale IAP).

La mia preoccupazione principale non riguarda tanto l’evento in sé, che se rivolto esclusivamente a un pubblico adulto non susciterebbe obiezioni, quanto piuttosto l’accostamento di una bevanda alcolica a un’iniziativa promossa da un’associazione genitoriale. Questo abbinamento sembra contravvenire agli sforzi di tutelare i minori dai potenziali pericoli legati all’alcol, mettendo in ombra l’importanza di promuovere un ambiente sicuro e salubre per i più giovani. Come spiegherò a mio figlio che bere alcolici è pericoloso se si va a camminare all’aria aperta sotto l’effige di una frizzante e schiumosa birra?

In questo contesto, la scelta dell’Associazione Genitori Dairago di avvicinarsi, anche visivamente, all’immagine di una bevanda alcolica solleva seri dubbi sulla coerenza con la sua missione fondamentale. Ci si potrebbe chiedere, con una punta di ironia: “Se oggi accettiamo l’immagine di una bevanda alcolica come compagna adatta per un evento genitoriale, quale potrebbe essere il prossimo passo? Farete una lettura animata in un negozio di sigarette elettroniche? Vorrete forse armare di mitragliatrice gli Gnomi della ormai celebre ed annuale festa nel bosco?”

È quindi cruciale mantenere un alto livello di vigilanza e impegno nel contrastare la normalizzazione e banalizzazione del consumo di alcol tra i più giovani. Le iniziative promosse da organizzazioni che si occupano della salute e del benessere dei minori devono riflettere chiaramente questi loro valori. Attraverso l’educazione, l’esempio e il dialogo possiamo aspirare a crescere una generazione consapevole dei rischi associati al consumo di alcol e impegnata a fare scelte consapevoli per il proprio bene e quello dell’intera comunità. Mantenere una coerenza tra il messaggio trasmesso e la pratica è fondamentale per conservare la fiducia delle famiglie e per continuare a guidare una associazione dedicata con la dovuta integrità, soprattutto nella nostra società. La totale mancanza di questa sensibilità intrinseca, legata all’incosciente incuranza per un problema tanto drastico, impone infine un serio esame di coscienza a tutti coloro che responsabili dell’organizzazione e reggenti l’associazione genitoriale, sottovalutando l’allarmante pericolo, hanno dimostrato l’inadeguatezza alla copertura del ruolo.

Con viva speranza possiate ancora dissociarvi da questa immagine contraddittoria e socialmente pericolosa, ponendo concreti rimedi, si porgono distinti saluti.

Maria Laura Marcheselli – mamma

———

Contattati dalla redazione, gli organizzatori dell’associazione Dairago Beer Run spiegano quali sono le motivazioni e il senso della camminata: «Innanzitutto specifichiamo che non siamo l’associazione genitori, con la quale c’è una collaborazione volta a creare un evento che faccia muovere le persone, superando la sedentarietà. Muoversi fa bene alla salute, camminare è un momento per stare insieme e fare del bene al proprio fisico. Non vogliamo in alcun modo incentivare l’uso di bevande alcoliche o dare in mano birre ai ragazzini: il nostro simbolo ha un bicchiere di birra, un integratore naturale al 100%, riconosciuto come tale anche da studi scientifici. Bevuta ovviamente in dosi moderate e consapevolmente. Demonizzare la birra crediamo sia una visione miope, meglio farne conoscere benefici e possibili problemi derivanti dall’abuso, per evitare problemi, no?». 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.