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LE PREOCCUPAZIONI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA PER LE DICHIARAZIONI DI BERLUSCONI

10 Giugno 2010


Riceviamo e pubblichiamo:
Senza sorpresa, ma con rinnovato sgomento, leggiamo la dichiarazione del presidente del consiglio, secondo la quale “Governare con le regole dettate dalla Costituzione è un inferno”. Già da tempo abbiamo capito che i limiti e le regole dettati dalla democrazia al potere esecutivo non incontrano i favori del nostro premier: il suo modello ideale di governo è quello in cui chi è designato a guidarlo esercita il suo mandato senza controlli e senza vincoli, se non quelli che rispondono al suo volere e ai suoi interessi. Non possiamo tuttavia non indignarci e spaventarci ogni volta di fronte a simili aberranti esternazioni: in un passato che questo Paese non ha dimenticato c’è già stato chi si è adoperato per governare senza leggi e senza Parlamento, ed in tale opera di disfacimento della democrazia ha per prima cosa soffocato la libertà di stampa e bollato come fastidiosi intralci i meccanismi e le istituzioni del sistema liberale. Non occorre essere particolarmente lungimiranti per cogliere pericolose analogie con la situazione attuale. Il circolo legnanese del Partito della Rifondazione Comunista esprime quindi tutta la sua preoccupazione per la deriva autoritaria in cui il Paese, ad opera dei partiti dell’attuale maggioranza, sembra avviato a precipitare, ed invita tutte le forze democratiche a vigilare con determinazione e a reagire con assoluta fermezza e senza cedimenti ad ogni attacco alla Costituzione nata dalla Resistenza. E proprio come antifascisti che si riconoscono nel documento fondante della nostra Repubblica ci permettiamo anche di ricordare a Berlusconi le parole di Piero Calamandrei: «La Costituzione non è una carta morta, ma il testamento di centomila morti».
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

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