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IL GALA' DEL PALIO: ALCUNE CONSIDERAZIONI DEL GIORNALISTA SAVERIO CLEMENTI

7 Aprile 2009

Saverio Clementi apprezzato e stimato giornalista legnanese, già direttore del settimanale cattolico Luce, ci scrive queste considerazioni sull'evento del Galà organizzato domenica scorsa in Comune. Le pubblichiamo volentieri:


Caro direttore, chiedo ospitalità a Legnanonews per comunicare alcune mie considerazioni e interrogativi in merito al Gran Galà che domenica sera ha segnato l’avvio delle celebrazione dell’edizione 2009 del Palio di Legnano.

Premetto che appartengo a quella folta schiera di legnanesi che considera il Palio una bella e simpatica manifestazione, strettamente legata alla storia della nostra città, pur senza avervi mai partecipato attivamente. Non nascondo tuttavia di provare qualche emozione quando vedo sfilare San Bernardino, la contrada dove sano nato, cresciuto e dove attualmente vivo, se si esclude un decennale “esilio” nella confinante Flora, l’altra contrada dell’Oltrestazione, che occupa il secondo posto nelle mie simpatie paliesche.

Detto questo, entro nel merito del problema. Dopo aver seguito sulla stampa tutte le tappe di avvicinamento all’evento di domenica scorsa ed aver successivamente letto le cronache e visto le relative gallerie fotografiche, le mie perplessità iniziali hanno trovato conferma. Chiedo: siamo poi sicuri che è questa la strada giusta per dare più visibilità al Palio? Sorvolo sull’opportunità di organizzare un simile sfoggio di mondanità in un momento in cui da più parti arrivano inviti ad adottare stili di vita più sobri e consoni alla difficile congiuntura economica.

Credo che il nome di Legnano e del suo Palio non escano nobilitati da quei personaggi a dir poco grotteschi che sono stati chiamati come testimonial. Passi per Alessandro Preziosi, Paola Barale (se non altro per motivi estetici) e qualcun altro di cui onestamente ignoravo l’esistenza, ma essere rappresentati da Cristiano Malgioglio, Sabina Negri e dalla contessa Pinina Garavaglia ci fa cadere nel ridicolo. Mancavano soltanto Sgarbi, Corona e Moggi per chiudere il cerchio. E’ vero che i suddetti personaggi sono quanto di meglio oggi esprime la cultura popolar-televisiva oggi dominante in Italia, tuttavia credo che una manifestazione che affonda le sue radici in un evento storico cantato nel corso dei secoli da poeti e scrittori di chiara fama meritasse qualche cosa di meglio.

Ma non è tutto. Da tempo mi chiedo fino a che punto è giustificata la smania di portare più di tanto fuori dai confini legnanesi e lombardi il Palio. La mia impressione è che dietro ci sia una non corretta valutazione delle caratteristiche della nostra città e della sua storia. Legnano, piaccia o no, non è Siena. Il nostro Palio, bello quanto si vuole, non potrà mai competere con analoghe manifestazioni celebrate in contesti più consoni. Insistere in questa direzione vuol dire aver perso di vista il senso del limite e della realtà.

I vertici delle contrade e del Palio rischiano di diventare un gruppo autoreferenziale, un ristretto club sempre più sganciato da una città che negli ultimi anni ha cambiato pelle, che è abitata da persone che vengono da fuori, estranee alla sua storia e alle sue tradizioni. Meglio sarebbe concentrare ogni sforzo per migliorare l’esistente, lasciando da parte ambizioni che rischiano di diventare soltanto frustranti.

Detto questo, e volendo tornare al problema iniziale, credo che ai legnanesi vada in ogni caso reso conto di alcuni aspetti del Gran Galà che non ho trovato sufficientemente pubblicizzati. Tramite Legnanenews, rivolgo perciò all’amministrazione comunale (o a chi per essa) alcuni quesiti: quanto è costato il Gran Galà? A chi è stata affidata l’organizzazione? Quali sono stati gli sponsor e in che misura hanno contribuito? Quanto è stato dato all’onlus Adricesta per giustificare le finalità benefiche della serata e perché è stata scelta questa associazione con sede a Pescara? Domande precise che attendono risposte altrettanto precise.

E per finire un’ultima considerazione. Ho letto delle intenzioni di inserire Legnano nel ciclo delle manifestazioni che celebreranno i 150 anni dell’unità d’Italia. Mi permetto di suggerire la lettura di un articolo apparso sul “Corriere della Sera” di  mercoledì 1 aprile (pagina 34). Riporta ampi stralci di una relazione che lo storico Alessandro Barbero ha tenuto a Milano nella quale evidenzia che la battaglia di Legnano ritardò la nascita dello Stato nazionale italiano. Un’analisi che, a questo punto, merita un doveroso approfondimento.

Ringrazio per l’ospitalità e mi scuso per la lunghezza. Mi auguro che questo mio intervento contribuisca almeno ad alimentare il dibattito e il confronto. 

Saverio Clementi

I COMMENTI DEI LETTORI

Inserito da warense @ 08 apr : 09:09

Bellissimo intervento.Saverio Clemente ha saputo cogliere e riportare quelli che sono i dubbi di gran parte dei legnanesi. Vorrei solo aggiungere un mio pensiero.Se è vero che il palio – e qui nutro forti dubbi – è la manifestazione di tutti i legnanesi, quali sono le iniziative portate avanti dall'amministrazione per coinvolgere e sensibilizzare maggiormente la cittadinaza?
Effettivamente,in tempi di ristrettezze economiche,era opportuno organizzare quella che a mio avviso era solo una vera e propria fiera delle vanità?
Se davvero si voleva dare questa visibilità al Palio allora bisognava seguire altre strade.La prima quella di aprire a tutti e non ai pochi che hanno potuto permettersi il pagamento ma soprattutto il reperimento del biglietto;utilizzare uno spazio più opportuno,che ne so,il castelo o lo stadio,ma sprattutto invitare personalità che per spessore morale e culturale si potessero calare e compenetrare nei valori politici, storici e sociali richiamati dalla rievocazione del Palio.
Invece,purtroppo,ancora una volta ed anche in questo settore,questa amministrazione ha voluto privilegiare una superficiale quanto vuota esteriorità,infischiandosene dei contenuti ma soprattutto dell'equazione costi/benefici.
Mah! chiudo dicendo amaramente: ‘chi è causa del suo mal,pianga se stesso!’
Purtroppo li abbiamo votati noi
Cordiali saluti
Warense

Inserito da GigiDag87 @ 09 apr : 00:36

non c'è nient'altro da aggiungere! avete detto tutto, pensare che ho solo 21 anni e mi sono già stancato di vedere che non fanno niente di concreto ne per la città ne per i giovani in generale, loro avranno tutti i gran gala che vogliono ma alla fine sono le persone comuni che riempiono lo stadio il giorno del palio che quasi sicuramente saranno sempre di meno a seguirlo, soprattutto perchè i legnanesi e gli italiani che abitano in questa città che un tempo era bellissima sono sempre di meno.

Inserito da Carola @ 09 apr : 14:25

Leggo giornalmente sui quotidiani continui riscontri positivi del Galà.
E nasce spontanea una domanda. Ma chi ha organizzato questa ricchissima chermesse? Il Collegio o il Comune ? Clementi aspetta ancora una risposta.
Poi in attesa del bilancio definitivo del Sindaco alcune testate riportano già cifre e partecipanti. 210 paganti, 100 di diritto offerti dall'associazione Onlus invitata (da chi? e questa scelta dovrà essere spiegata ai legnanesi), 50 circa invitati dal Comune (…a proposito ma tutti non dovevano pagare????), per un totale di circa 340 persone al tavoli. (fonte IL GIORNO del 8/4).
Ora si esaltano 28.000 euro dati in beneficienza.!!!!
Da povero legnanese, ragioniere da una vita dell'Ist. Dell'Acqua, è facile trarre un bilancio quasi definitivo.
Prendiamo in considerazione le entrate: paganti 210 x 150E. fanno 31.500 (incassati 26.500); lotteria 6500E.; asta diamante 2500E.; 100 presenzeAdricesta pari a 15000E. che si annullano in entrata ed uscita; sponsor tendone 15.000E.
Totale Entrate pari a 75.500E.
Le uscite comprendono il catering a prezzo promozionale di 90E x 340 pari a 30.600; tendone 20.000E; Adricesta come sopra 15.000E; Straordinari dipendenti comunali (segretarie, vigili, messi) 3000E; addobbi e luci 5000E; consulenze gratuite varie per un totale di 73.600E.
La differenza vedete Voi ( …..e i 5000E di mancati pagamenti…..).
Alla faccia delle finalità benefiche.

Carlo Colombo

Inserito da Alberto @ 09 apr : 15:17

Non se ne sentiva proprio il bisogno di questo Galà. Condivido lo spirito delle orsservazioni di Clementi.

Aggiungo che i Legnanesi hanno bisogno di altro; il Palio non aiuta affatto a crescere la cultura della città, anzi..

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Commenti

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