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IL FENOMENO DEGLI SGOMBERI SECONDO L'ASSOCIAZIONE FARE LEGNANO

10 Aprile 2010


Egr. direttore, dopo avere letto nel suo quotidiano di informazione l'ennesima(legittima e insindacabile) lettera a nome Lega Nord, che segue la querelle legata agli sgomberi dei campi nomadi che pure tanto spazio hanno avuto anche sulle sue pagine virtuali, le invio quanto segue.
Trattasi di una posizione condivisa (benché le sottolineo sia a nome del sottoscritto) dalla nostra Associazione. Riguarda il fenomeno degli sgomberi nella lettera da Lei pubblicata a Firma Lega Nord( ‘più sgomberi..’.)
Naturalmente non si tratta di risposta alle considerazione leghiste ma affronta un tema che la Lega (ma non solo) volutamente ignora, e riguarda l'integrazione.
Il pezzo che le invio è dai primi di Aprile nel sito della nostra Associazione, non si tratta quindi di inedito, ma di riflessioni che potrebbero ampliare la discussione vista come sempre da parte di alcuni in ottica esclusivamente repressiva.

Cordialmente le invio i miei/nostri saluti.
Massimiliano Materazzi

Quanto MI COSTA l'ennesimo sgombero?
Sono sicuro che quanto scrivo non mi renderà popolare ma non me lo ha prescritto il dottore che quanto penso debba per forza piacere a tutti i costi. Così come non mi fa piacere quanto leggo sull'ennesimo sgombero effettuato nel nostro comune,anzi.Mi sento molto vicino allo stato emotivo dell'automobilista perennemente inc….ato portato sullo schermo di una nota trasmissione da Gioele Dix.

Ma prima di arrivare al dunque urge un chiarimento,ho deciso di spostare questo mio ‘sproloquio’ che avrebbe avuto miglior collocazione nel nostro promemoria uscito lo scorso 18 marzo con oggetto il rogo della Cantoni. Si tratta di una scelta precisa adottata per evitare che il rispetto dovuto alle vittime di allora, non venga confuso con quanto descrivo in forme ben diverse in questo mio intervento. E quindi passo senza troppi giri di parole a descrivere la mia reazione e la domanda che mi arrovella: ‘Ma quanto mi costa questo ennesimo sgombero?’.

Sinceramente ho cominciato a perdere il conto di quanti sgomberi sono stati fatti finora,nella nostra città (dodici? tredici…? penso di più). Soliti copioni. Arrivano le forze dell’ordine. Uomini, donne e bambini devono uscire dalle baracche. Radunano le loro poche cose e lasciano il campo rom, addirittura nelle ultime puntate di questo logoro copione molti occupanti se ne vanno prima. Passano le ruspe, si ‘bonifica’l'area. I residenti nelle aree limitrofe i campi ‘ripuliti’ tirano un sospiro di sollievo, ma…..dopo poco siamo punto e daccapo.  Evidentemente, i rom se ne vanno ma poi ritornano. Lo fanno a Legnano così come lo fanno a Milano dove la scena si è ripetuta 199 volte*.

Non mi serve comunque documentarmi su quante aree sono state sgomberate solo per dare il segnale che le amministrazioni figurino tese nel tentativo ‘riportare’ la legalità o come diversivo e come aggregatore elettorale. A Rho si sono ridotti i campi Rom (come a San Donato,Corsico e in altri paesi dell'hinterland) qualcuno gongola, ma con buona pace dei sostenitori dell'inutile ‘pugno di ferro’ i rom non scompaiono, si ‘spalmano’ sul territorio e la miseria li perseguita con quanto di conserva.

Il terreno fertile della politica degli sgomberi è rappresentato anche dall'atteggiamento di una parte di persone che avvallano queste politiche,dando segno di voler credere alle favole,o pensare che intervenire sul proprio territorio significhi solo poter spostare dalla propria vista i problemi. Mi è stato riferito che assistendo ad uno sgombero dai vagoni di un treno di pendolari lungo il tratto Milano-Legnano, una parte (e neppure limitata) dei passeggeri applaudiva convinta, mi sono rifiutato di credere a quanto riportatomi, ma quando trovo nella stampa lo stesse situazioni nei vari sgomberi del capoluogo e dell'hinterland,mi ricredo.

I fatti di Opera (2006) non sono così lontani se a Legnano i giornali riportavano (lo scorso 12 marzo) frasi pronunciate di questo tenore ‘danno fastidio,non è questione di essere razzisti’.

Ma il sottoscritto si domanda cosa sottolinei questo assenso e di cosa siano convinte-al di là una presumibile quanto momentanea soddisfazione- queste persone? Che gli sgombrati scompaiano? Che la miseria e l'ignoranza si combattano con la forza bruta? Che l'utilizzo del guanto di ferro scoraggi i disperati? E' mia convinzione apprendendo questi fatti che (come cantavano i Litfiba) ‘Chi visse sperando……..morì non si può dire’

Ma in ogni caso, proprio per non perdere lo spirito di questo intervento tralascio volutamente questioni legate a umanità, discriminazione,persecuzione. Sottacere queste ultime tematiche vuole dire essere cinici.

Ma cinicamente ribadisco la mia domanda,restringendo il tutto ad un solo punto: siccome (e fino a prova contraria) sono anche le mie tasse che vengono buttate per dei provvedimenti a mio giudizio buoni solo ad alimentare ipocrisie,ragionamenti superficiali e le chiacchiere da bar.

E sia chiaro che il sottoscritto come tanti(spero) che la pensano come me non abita in una nuvola dorata, nel corso degli anni ha subito atti che potrebbero indurlo alla ricerca di un capro espiatorio, ma ritengo ciò sbagliato perché la violenza (e uno sgombero è un atto violento) è l'ultimo rifugio degli incapaci.

Quanto costa uno sgombero alla collettività, che qualcuno a Legnano faccia questa domanda e si chiedano risposte nelle opportune sedi, senza che i titolati a darle non si nascondano dietro il muro di gomma dell'ambiguità.

A Milano il vicesindaco vantava l'utilizzo di risorse pubbliche ordinarie nel produrre risultati(per soli 8 sgomberi costo stimato, 100000 euro **). Ma nell'attesa di verifiche sulle cifre, di quali risultati possono vantarsi questi amministratori, se da Milano la criticità si sposta nell'hinterland?

Nella nostra città l'assessore competente dalle pagine dei giornali promette monitoraggi continui,dell'area San Paolo,storicamente quella stanziale perché in mancanza di essi la situazione sarebbe ‘a rischio’ ri-insediamento, ammettendo il fallimento delle operazioni compiute in precedenza e implicitamente riconoscendo che se non a Legnano,le persone cacciate si spostano di pochi passi a Busto o a Villa Cortese,o in altri comuni limitrofi, nell'attesa di riprendere la vita di prima,ivi spostando il ‘problema’ .

Sono convinto che i miei soldi potrebbero essere spesi meglio prendendo coscienza che sgomberare e basta non serva né a “cacciare“ gli ospiti indesiderati, né tantomeno a integrare.

Se la realtà per dirla da legnanese è gestita dai signori ‘Chi vusa pusè la vacca l'è sua’,il perenne stato di allerta e i risultati ottenuti da anni di provvedimenti sbandierati ma in sostanza inefficaci sottace il lato opposto della medaglia che sostiene come solo investendo nell’inserimento dei rom che dimostrano la volontà d’integrarsi si crei una vera sicurezza.

Nella stampa (ma per chi legge tutta la stampa, non solo quella che descrive le orde Mongole o quelle di Tamerlano***nuovamente in marcia verso ovest)si può trovare come venga descritta anche la Milano di chi lavora con i rom avendo successo in percorsi che possano prevedere un uso diverso del denaro pubblico:non per agire in ottica di sgombero o di guerra etnica ma per inserire le persone con percorsi mirati dal punto di vista abitativo e lavorativo. Certo è che questi sforzi vadano contestualizzati. Purtroppo stiamo parlando della nostra regione dove al di là delle dichiarazioni altisonanti emerge una rinuncia a governare il fenomeno immigrazione nell'integrazione. Inoltre nella nostra Lombardia per quanto riguarda la casa si ha una politica edilizia emblematica: anziché puntare alla costruzione edifici decenti con poco denaro e poco tempo****,si lascia creare un mercato diviso tra fascia di italiani/stranieri che possono essere considerati soggetti’da pelare’ con prezzi governati dal libero mercato (insomma quelli che si ‘fanno il mazzo perché un lavoro fortunatamente ce l'hanno con delle garanzie o sono integrati) senza che per contrappasso vengano proposte affitti a prezzi calmierati,politiche bollate il più delle volte come frutto di ‘assistenzialismo’. D'altronde è chiaro il dilemma dei gestori di questi indirizzi:come fare ‘girare i danè’sui terreni con l'edilizia sociale? Ed inoltre integrare è faticoso scegliere un percorso più lungo ed articolato richiede responsabilità maggiori,certo. Ma probabilmente è più risolutivo. E alla lunga meno costoso.

E intanto?…Io pago!

*in tre anni; fonti giornalistiche su affermazione vicesindaco Milano,De Corato

** sempre da dichiarazioni alla stampa del citato politico

*** che non c'entra nulla con i Rom, notoriamente pacifici.L'artista Moni Ovadia li descrive come l'unico popolo che non ha mai intrapreso guerre.

**** discorso valido anche per le fasce di popolazione debole alle quali simili proposte devono essere fatte ovviamente senza tralasciare le tutele e salvaguardie, non parlo di colate di cemento

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