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IL COORDINAMENTO LEGNANESE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

21 Ottobre 2010


Avevano tentato agli inizi di agosto, Formigoni e la sua giunta, di approvare un progetto di legge regionale sulla gestione dell'acqua pubblica in applicazione del Decreto Ronchi, lo stesso di cui si chiede l'abrogazione attraverso il referendum nazionale. Ma la loro manovra non era passata inosservata, e grazie alle pronte e intense proteste dei Comitati, Anci, opposizioni e privati cittadini, il tutto si era risolto in un nulla di fatto, con la proposta di legge messa in un cassetto.

Però passati tre mesi, la giunta regionale ci sta di nuovo riprovando con la nuova legge sulla privatizzazione dell’acqua. Lunedì 18/10, il primo via libera dei capigruppo della maggioranza di centrodestra al nuovo testo della proposta di legge dell’assessore regionale all’Ambiente, Marcello Raimondi, sul sistema idrico integrato. Ieri martedì 19/10 il progetto è passato all’esame dell’ufficio legislativo.

Sette articoli scritti in sei paginette che, pur raccogliendo in parte le osservazioni dei Comuni, aprono la strada di fatto alla privatizzazione della gestione degli acquedotti superando gli Ato (Ambito territoriale ottimale), e all’aumento delle tariffe.Formigoni vuole ignorare il pronunciamento di 144 consigli comunali in rappresentanza di larga parte dei cittadini lombardi e il milione e 400 mila firme raccolte nei mesi scorsi contro la privatizzazione dell'acqua.

E così la legge lombarda che, grazie al fronte comune dei sindaci, dei comitati e dei gruppi consiliari di opposizione, aveva alla fine garantito la gestione in house degli acquedotti verrebbe a cadere. Con il rischio che l'acqua della Lombardia finisca e si concentri nelle mani di poche imprese private interessate esclusivamente a realizzare profitti.

L'acqua è un bene comune indisponibile, diritto primario alla vita che nessuno può regalare al mercato. Auspichiamo che Formigoni, in considerazione del fatto che i cittadini già si sono espressi chiaramente sul tema, receda dal suo progetto. Ma se il pdl arriverà in Commissione e in Aula, l’opposizione deve essere pronta a dare battaglia, insieme ai comitati e agli enti locali, per difendere il servizio idrico da chi lo vuole svendere ai privati. A fronte di questi nuovi sviluppi il Coordinamento Legnanese contro la privatizzazione dell’acqua, continuerà nella mobilitazione e proseguirà fortemente ad impegnarsi e lavorare contro tutti i tentativi di liberalizzazione e privatizzazione e per promuovere il percorso referendario.

Lanciamo quindi ancora una volta l’invito a tutti i cittadini che fin qui ci hanno aiutato e sostenuto, ad aiutarci e sostenerci ancora in questa lunga e importante battaglia di democrazia e libertà.

Coordinamento Legnanese contro la privatizzazione dell’acqua
(Federazione della Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi)
 

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